A Piacenza il Consorzio di Bonifica va alle urne il 18 e 19 aprile tra incognite

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Giuseppe Romagnoli

Dunque, le elezioni per il rinnovo del Consiglio di amministrazione del Consorzio di Bonifica di Piacenza si svolgeranno domenica 18 e lunedì 19 aprile. Cominciare con la congiunzione, dunque, in un periodo sarebbe da sottolineare “con la matita rossa” perché “dunque” nella lingua italiana andrebbe utilizzato per concludere un ragionamento.

Ma avremmo dovuto aggiungere anche “probabilmente” perché forse non è detta l’ultima parola sulla vicenda, in quanto Confedilizia ha presentato un nuovo ricorso.

I contrasti con il Consorzio di Bonifica a Piacenza partono da lontano perché, da sempre, Confedilizia e l’Associazione proprietari di casa contestano il tributo del Consorzio sottolineando che, chi abita in città, già deve pagare se una casa è servita dalla fognatura pubblica; infatti puntuale arriva la cartella esattoriale ogni anno. 

Pertanto non si dovrebbe versare il tributo al Consorzio che invece la tassa la invia ugualmente.

Non solo: quando qualche creditore, pubblico o privato che sia, deve avere una certa somma (che non sia di prestazioni imposte), deve avviare una causa, ottenere una sentenza, mandarla ad esecuzione. Non così, ricorda Confedilizia, avviene per i Consorzi di bonifica: per i quali si deve operare esattamente al rovescio. Bisogna fare causa non per farsi pagare, ma per non pagare. In tal modo, ribadiscono coloro che contestano l’iniquo balzello, molti rinunciano ad adire per vie legali che in Italia, com’è noto, hanno tempi “biblici”.

Resta tuttavia una incertezza per l’ulteriore ricorso di Confedilizia

Ma, oltre a questa antica controversia, si è aggiunto il problema del voto telematico. Gli amministratori dei Consorzi devono essere eletti dai consorziati e, quindi, è previsto già da dieci anni il voto telematico, ma è rimasto, ad oggi, inapplicato perchè la Regione aveva deciso che il rinnovo si doveva svolgere secondo le consuete modalità, ovvero con il voto in presenza. 

Così è stato presentato un ricorso e le votazioni fissate per il 13 e il 14 dicembre 2020 non si sono tenute per effetto della sospensione delle operazioni elettorali disposta dal Tribunale di Piacenza con ordinanza n. 1157/2020, emessa nel procedimento cautelare promosso dall’Associazione Proprietari di Casa – Confedilizia Piacenza e il Sindacato Provinciale della proprietà fondiaria. Il Comitato di difesa del Consorzio bonifica composto da Confedilizia, Proprietà fondiaria, Legambiente, Italia Nostra e Amici del Nure – uniti nella Lista “Equità e Trasparenza per tutti “, sarà inoltre presente con una propria lista alle elezioni per il rinnovo dei vertici, per le quali chiede però il voto telematico per favorire una maggior partecipazione degli aventi diritto al voto, soprattutto in una situazione di emergenza sanitaria. La altre due liste sono “Acqua amica” e “La terra”.

In pratica, la decisione del Tribunale, hanno commentato da Confedilizia, è importantissima in quanto evidenzia come vi sia stata, nella vicenda piacentina, una “non legittima compressione del diritto di voto dei consorziati” nel momento in cui il Consorzio ha radicalmente escluso la possibilità degli stessi di esercitare il voto telematico, nonostante questa modalità di voto sia espressamente e chiaramente prevista dallo Statuto dall’articolo 18.

Da una disposizione cioè che, come ha evidenziato il giudice, è rimasta inattuata per ben otto anni e quindi per un periodo di tempo sicuramente irragionevole, rispetto al termine biennale previsto dallo Statuto per la sua attuazione”.

Finita lì? No, perché sempre il Tribunale di Piacenza con ordinanza definitiva n. 221/2021 del 17 febbraio 2021, in accoglimento totale del reclamo proposto dal Consorzio di Bonifica ha revocato l’ordinanza n°. 1157/2020.

Con la revoca dell’ordinanza di sospensione tutti gli atti assunti precedentemente dal Consorzio di Bonifica, oltre ad essere legittimi, sono anche efficaci, pertanto si è ripartiti da dove si era rimasti. Non appena venuti a conoscenza della nuova ordinanza del Tribunale è stato convocato un Consiglio di Amministrazione urgente durante il quale vi è stata la presa d’atto del provvedimento del Tribunale di Piacenza (Rep. n. 221/2021) e la fissazione della nuova data delle elezioni consortili decisa per domenica 18 e lunedì 19 aprile in modalità di presenza. Insomma il Consorzio, dopo la revoca dell’ordinanza di sospensione delle elezioni disposta dal Tribunale di Piacenza, ha fissato la nuova data delle elezioni per il rinnovo dei propri organi in quanto è scaduto il mandato di quelli attuali, previsto in cinque anni dall’art. 15, comma 2, della L.R. 42/1984. 

Poiché è direttamente la legge ad indicare la durata del mandato elettivo degli organi, il Consorzio – si evidenzia in una nota – non può decidere di prorogarne la permanenza in carica oltre il suddetto termine. Non è, cioè, consentito a chi ha il dovere di provvedere alla sostituzione dell’organo elettivo di determinarne la durata dopo la scadenza del mandato previsto dal legislatore. Ciò vale per il Consorzio, ma vale anche per qualsiasi altro ente pubblico. Non è un caso che la decisione sul rinvio delle elezioni amministrative, in ragione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, non spetti ai sindaci delle varie città interessate, bensì al Parlamento e al Governo, di cui si attendono le indicazioni. Dunque, fintanto che il Parlamento, il Governo o, più correttamente, la Regione non dispongono il rinvio delle elezioni consortili in considerazione della situazione epidemiologica in corso, l’Ente è obbligato a proseguire il procedimento elettorale avviato.

Naturalmente, il Consorzio, nell’organizzazione dei seggi e nelle operazioni di voto

– si ribadisce sempre nella nota – si atterrà al protocollo sanitario adottato dal Ministero della Salute per lo svolgimento delle consultazioni elettorali, nonché allo specifico protocollo sanitario e di sicurezza per lo svolgimento delle elezioni per i consorzi di Bonifica adottato dalla Regione Emilia Romagna il 2 dicembre 2020 e utilizzato dai consorzi di bonifica dell’Emilia Romagna che hanno regolarmente svolto le elezioni nel mese di dicembre. 

Per quanto riguarda il voto telematico, la Regione ha già valutato che non sussistono, in questo momento, le condizioni per attuarlo ma, come detto, è pendente un nuovo ricorso.

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