DALLA REDAZIONE – Le orticole a pieno campo nel territorio romagnolo si estendono per circa 12.200 ettari: nel forlivese e cesenate sono intorno ai 3.900 ettari, nel ravennate sono circa 7 mila ettari; nel riminese quasi 1.300 ettari (fonte: Regione Emilia Romagna, dati relativi al 2017).
Lucia Betti
Fra le varietà più diffuse nel ravennate troviamo pomodoro, pisello, patata, cipolla, fagiolino e fagiolo. Gli ortaggi a foglia (spinaci, bieta, cicorie) sono presenti ma in misura minore. Nel forlivese e cesenate le orticole che influiscono maggiormente anche sulla Plv sono lattuga, spinaci, zucchine, fagiolini e fragole; nel riminese lattuga, zucchine, radicchio, fragola e cetriolo.
Si tratta di coltivazioni che in parte percorrono la strada del fresco e in parte del surgelato e da qui le diversità di semina e di raccolta e anche di valutazioni e prospettive da parte degli agricoltori.
Tendenzialmente chi produce per il canale del fresco mette in evidenza i costi di gestione sempre in aumento, in relazione a ciò che serve per l’azienda e per la coltivazione, a fronte di prezzi al produttore stabili o al ribasso e chiede la valorizzazione dei prodotti della filiera corta. “Sul mercato il fresco arranca: c’è sempre disponibilità di verdura e non solo di quella fresca – sottolinea Gabriele Poggi di Bellaria (zona San Vito) – e così i prezzi sono quelli che sono. Nel 2017 non abbiamo avuto problemi di acqua essendo noi vicini al Cer, ma gli insetti sono sempre più resistenti e quando il caldo picchia forte è fatica debellarli”. Poggi dispone di 20 ettari a pieno campo fra proprietà ed affitto, coltivati prevalentemente a insalate (ne pianta 40 mila piante a settimana), ma anche a fagiolini, spinaci autunnali e patate. Vende su commissione al mercato ortofrutticolo di Rimini.
Mauro Ottaviani, sempre di Bellaria, lavora circa 12 ettari di orticole, prevalentemente in serra: bietola a costa stretta, cavolfiore, ravanelli, spinaci e rucola che campeggia per circa 6 ettari. “Va forte nel periodo estivo – spiega Ottaviani – quando c’è più consumo ed è anche il momento più difficile per produrla: col caldo se ne fa meno”. Ottaviani vende direttamente e all’ingrosso. “Svolgo questo lavoro da 35 anni: se viene a mancare il turismo siamo messi male, abbiamo periodi troppo lunghi di prezzi bassi”.
Un mercato in espansione sembra proprio essere quello delle verdure surgelate. Comode, sicure, riducono gli sprechi alimentari: il prezzo al consumatore risponde a questi “servizi” che la confezione del surgelato porta con sé, oltre alla qualità del prodotto. In Romagna operano due grandi realtà: Fruttagel (Alfonsine, Ra) e Orogel (Cesena, Fc).
Restringendo l’attenzione sulle verdure a foglia per i surgelati, dai dati della Regione Emilia Romagna relativi al 2017, si riscontra che fra queste, nelle tre province, è lo spinacio la coltura maggiormente coltivata (654 ettari), seguita da bietola (351 ettari), cicoria (244 ettari) ed erbetta (dato complessivo non disponibile).
Lo spinacio di Fruttagel, 120 ettari, proviene dall’area ferrarese: la scelta dipende dalla tipologia del terreno che è sabbioso ed evita il ristagno idrico, al quale lo spinacio è molto sensibile. Su 50 ettari di bietola, 32 sono in provincia di Ravenna; i 25 ettari di cicoria sono tutti nel ravennate. Le rese medie in quintali per ettaro nel 2017 sono state: 150 per lo spinacio, 220 per la bietola, 400 per la cicoria. Per il 2018 le rese medie attese in base alle previsioni di Fruttagel, sembrano confermate per lo spinacio; 200 q.li/ha per la bietola e 300 q.li/ha per la cicoria. I prezzi medi di riferimento pagati ai soci (al netto della raccolta e del trasporto) sono circa 14 centesimi al kg per gli spinaci; 12 centesimi al kg per la bietola e 10 centesimi al kg per la cicoria.
Lo spinacio predomina anche in Orogel: 424 ettari fra i soci delle tre aree, con estensione maggiore nel forlivese e cesenate (circa 237 ha) e a seguire ravennate (circa 155 ha) e riminese (circa 32 ha). Gli fanno compagnia bietola (55 ha: 49 Fc e 6 Ra), erbetta (circa 215 ha: 83 FC, 122 Ra, 10 Rn) e cicoria (circa 140 ha: 41 Fc, 89 Ra, 10 Rn). Le colture a foglia primaverili ed estive utilizzate da Orogel sono per l’80% provenienti dalle produzioni locali. Le rese medie registrate nel 2017 sono state: bietola costa circa 255 Q.li/ha; cicoria circa 228 q.li/ha; erbetta circa 290 q.li/ha; spinacio circa 216 q.li/ha. I prezzi medi di riferimento pagati ai soci (al netto della raccolta e del trasporto) sono circa 12 centesimi al kg per la bietola costa; 13 centesimi al kg per cicoria ed erbetta; 20 centesimi al kg per gli spinaci.
Corrado Carattoni, in località Classe, nel ravennate, su venti ettari di terreno ne ha dieci a spinacio, erbetta e cicoria e da circa 25 anni conferisce ad Orogel le sue produzioni. Nel 2017, causa caldo e siccità, non ha raccolto lo spinacio autunnale, ma è soddisfatto del lavoro e della collaborazione con Orogel. “Mediamente da queste coltivazioni produco circa tre, quattro mila quintali all’anno. Stante le attuali condizioni i raccolti del 2018 si prospettano buoni. Avere rapporti con una struttura cooperativa come Orogel offre qualche certezza e tutela in più e anche nei momenti di difficoltà non si è lasciati soli”.