I dati di recenti indagini della Comunità Europea hanno evidenziato come i terreni coltivati presentano concentrazioni di carbonio organico molto basse (17,8 g kg-1) rispetto a praterie e vegetazione naturale (40,3 e 77,5 g kg-1), stimando che circa il 75% di tutte le terre coltivate dell’Ue abbiano concentrazioni in carbonio organico inferiore al 2%. In Italia, nella sola pianura emiliano romagnola, importanti superfici coltivate presentano valori di carbonio organico inferiori allo 0,8%.
È fondamentale agire con la massima celerità per cercare di arginare l’epidemia, difendere le produzioni di carne e salumi, tutelare gli imprenditori agricoli che in Emilia Romagna sono circa 2mila 800.
IMOLA – Luci ed ombre per le albicocche 2022. “Io sono contentissimo – dice Danilo Zelani che segue 6 ettari, di cui 3 delle precoci, del frutto estivo nella pianura a Casola Canina, frazione di Imola. Ho cominciato a raccogliere a fine maggio e, con qualche breve intervallo, andrò avanti fino a metà agosto. È un frutto perfetto, bello e buono. Mi sono salvato dal gelo grazie ai ventoloni antibrina, peccato che non possiamo utilizzare tutto il gasolio che ci serve. Anche il prezzo è buono ma non riusciamo a raccogliere il prodotto. Non abbiamo braccia, operai, manodopera che ci aiuti nei campi. Né straniera, né italiana e questo, per colpa del reddito di cittadinanza, troppi soldi per stare a casa e, in tanti, preferiscono il settore dell’edilizia che quest’anno attrae in modo particolare chi ha bisogno di lavorare. Insomma, la nostra frutta resterà negli alberi perche non possiamo raccoglierla. Un’assurdità”.
È molto arrabbiato anche Dario Bertuzzi. Contento, sì, della qualità e della quantità delle albicocche che arrivano dal suo ettaro di terreno che coltiva nella collina imolese, sui Tre Monti, peccato che anche lui ha problemi di manodopera, e non solo. “Sono molto preoccupato – aggiunge Bertuzzi -, vedo un futuro veramente poco bello. Ho frutta negli alberi, ma mancano le braccia, i prezzi non sono congrui e non comprono i costi di produzione che sono altissimi, le spese fisse sono triplicate. Non si può lavorare così. Ho 32 anni e, a questa età, sicuramente speravo di lavorare meglio e con più serenità”.
A questi problemi, Alessia Camaggi, che a Fabbrica, frazione di Imola, segue circa un ettaro di albicocche, ci aggiunge anche una forte perdita di produzione. “Danni importanti. Ho solo il 30% di prodotto – dice amareggiata Camaggi -. Sono una di quegli agricoltori che ha preso le gelate di fine marzo, inizio aprile. Pochi giorni, ma mi hanno rovinato”.
DALLA REDAZIONE – “Coltivare pomodoro? Sarà il mercato a dire se sarà ancora conveniente, considerati i costi esorbitanti per produrlo, con il rischio che gli inevitabili aumenti che graveranno sui consumatori, rischino di ridurne il consumo”.
DALLA REDAZIONE – “Ci preoccupiamo tanto del grano ma dobbiamo pensare soprattutto ai prossimi raccolti che ci attendono”. Marco Bergami, vice presidente Cia Emilia Centro e cerealicoltore che segue 100 ettari di terreno, di cui 45 a cereali nell’azienda a San Pietro in Casale in provincia di Bologna, è soddisfatto del presente, ma pensa all’immediato futuro.
BOLOGNA – Entra nel vivo la campagna pataticola, con un avvio in salita per quel che riguarda la produzione di novelle nel Mezzogiorno, in ritardo vegetativo a causa delle semine rallentate da maltempo e abbassamenti di temperatura ad inizio stagione che hanno frenato la maturazione.
BOLOGNA – “La nostra intenzione è quella di partire a fine primavera con la prima fase sperimentale in vitro per poi procedere con quella in vivo. Abbiamo già effettuato alcuni test con un misuratore manuale che sarà installato sui due robot di mungitura presenti nella stalla sperimentale del Dipartimento”.
BOLOGNA – Duemila anatre che vivono all’aria aperta con la possibilità di nutrirsi per tutta la giornata, allevate nel massimo rispetto del benessere animale. Anatre che si potrebbero tranquillamente definire “felici”. Vivono in uno dei cinque allevamenti più grandi d’Italia a San Lazzaro di Savena, nel Parco dei Gessi bolognesi, gestito da Hagedoorn Hendrik che è specializzato nella produzione di uova incubate.
DALLA REDAZIONE – Sono state presentate durante la fiera Medfel di Perpignan, le previsioni di produzione di albicocche in Europa, Cso Italy ha partecipato fornendo le stime per l’Italia. L’offerta di albicocche 2022 dei Paesi europei è prevista in 515 mila tonnellate, +31% rispetto al deficitario 2021, ma con volumi inferiori alla media 2016-2020 (-8%).
Per le imprese forestali scatta l’obbligo di iscrizione al registro nazionale degli operatori e della tenuta della tracciabilità. Con pubblicazione dell’apposita modulistica avvenuta il 4 aprile sul sito del Mipaaf, infatti, sono decorsi i termini per l’iscrizione di tutte le aziende che immettono sul mercato legno o prodotti da esso derivati.