La gelate in primavera, l’inondazione di maggio per alcuni produttori, la grandinata, la tempesta di vento di luglio, la siccità e l’anomalo caldo autunnale dei primi giorni di ottobre hanno inciso sulla quantità del raccolto di questa stagione. È previsto, infatti, un calo del 30% della produzione italiana rispetto al 2022 con un ritardo nei tempi di raccolta a causa del caldo.
BOLOGNA – Hanno iniziato producendo succo d’uva all’ingrosso e mosti cotti destinati ad altre acetaie e poi hanno scelto di produrre il loro aceto balsamico rigorosamente biologico, proprio nella “culla” di produzione nel modenese. L’azienda “Casa Balsarena” che Morena Pramarzoni conduce insieme al marito e alle figlie, prosegue una tradizione di famiglia, che va indietro di diverse generazioni fino al 1875, e punta però a un prodotto adatto alle richieste attuali di mercato, anche estero.
“In generale ci troviamo di fronte ad un’annata molto difficile che mette a dura prova il comparto agricolo, in modo particolare il nostro settore”. A dirlo è il presidente del Consorzio Cipolla di Medicina, Giuseppe Pasquali, in rappresentanza di circa 60 produttori che consegnano mediamente 300.000 quintali di prodotto coltivati in circa 500 ettari di terreno. “La situazione è pesante – continua Pasquali -. È arrivata troppa acqua, proprio nel periodo in cui la pianta doveva crescere e per molti è stato un vero disastro. La raccolta della cipolla, anche quella di Medicina, proseguirà con tutta probabilità per tutto il mese di agosto. Tanti dei nostri produttori hanno subito l’allagamento dei campi, per troppo tempo le piante sono rimaste nell’acqua e il prodotto perso è pari al 25%. Anche per gli altri agricoltori, quelli che non hanno avuto problemi a maggio ma, che comunque hanno subito un clima caratterizzato da molta pioggia, caduta anche in questi giorni, le cose non vanno benissimo.
San Martino in Pedriolo (Bologna) – Luigi Masi abita a San Martino in Pedriolo, una frazione del Comune di Casalfiumanese attraversato dal torrente Sillaro e segue una cinquantina di bovini tutti di razza romagnola e tutto bio. “Una scelta che abbiamo fatto una vent’anni di anni fa – racconta Masi -. Nei terreni non facevamo particolari trattamenti e allora abbiamo deciso per il bio, anche per un rispetto ambientale a tutto tondo. Inizialmente avevamo anche allevamento da latte poi ci siamo dedicate solo alle Romagnole”.
BUDRIO (Bologna) – Da lontano si intravedono delle macchie bianche e rosa in mezzo all’acqua stagnante: sono fenicotteri che stanno pasteggiando tranquillamente in un campo di patate sommerso, circondati da bins trasportati dall’acqua fuoriuscita dal fiume Idice, che ha rotto gli argini ed ha allagato centinaia di ettari con cipolle, patate e cereali.
Castel del Rio (Bologna) – Queste sono le foto scattate il 17 maggio nei castagneti a Castel del Rio e in località Vicepirano da Monia Rontini che, insieme al padre Sergio, nell’azienda Il Regno del marrone coltiva un castagneto di 40 ettari appartenente alla famiglia da oltre cent’anni.
San Lazzaro di Savena (Bologna) – Il livello del torrente Zena a San Lazzaro di Savena si è alzato rapidamente e ha fatto annegare 810 anatre. Detta così sembra uno scherzo, in realtà il corso d’acqua con le piogge dell’1 e 2 maggio hanno ‘intrappolato’ i volatili dentro al pollaio che si è riempito di melma non lasciando scampo ai poveri anatidi.
PIANORO (Bologna) – Franco Castelli è disperato: rimasto isolato con la moglie nell’Appennino Bolognese, a Pianoro, è riuscito a liberare la strada dopo una settimana, assieme ai vicini di casa, interrotta in più punti da frane e smottamenti.
MONTERENZIO (Bologna) – Marisa Montebugnoli dell’agriturismo Il Farneto di Monterenzio è stata a sua volta bloccata per giorni in azienda e ha avuto difficoltà a consegnare il latte biologico allo stabilimento della Granarolo.
CASTEL D’AIANO (Bologna) – Nel versante bolognese dell’Appennino, a Castel D’Aiano, Giulia Gardellini ed il marito Simone Albertazzi hanno costituito la società agricola ‘Casa Maggio’ ed hanno realizzato un ammodernamento (misura 4) della stalla grazie al bando di primo insediamento.