DALLO “SPECIALE PENSIONATI ANP-CIA”
CASSANA (FE) – Valter Romanini, classe ’46, non è, per ovvie ragioni anagrafiche, un nativo digitale ma un “nativo informatico” sicuramente sì. Prima che la sua passione per l’apicoltura lo portasse sulle colline a produrre un ottimo miele biologico, infatti, programmava quei calcolatori con le schede perforate che adesso sembrano preistoria. Ma la sua storia, invece, è tutta lì, in quell’equilibrio meraviglioso tra la cura e l’amore per le api e il bisogno di imparare a comunicare con i nuovi strumenti digitali.
“Metto le mani avanti prima di raccontare la mia nuova avventura smart: nessuna app o pc o post sui social potrà mai, e poi mai, sostituire la bellezza di stare in mezzo alla natura, lavorare il miele e incontrare le persone. Ma se, soprattutto da quando è venuta a mancare mia moglie e poi con il lockdown, non avessi avuto la possibilità di continuare a comunicare e a raccontare la mia passione per le api, la vita sarebbe stata molto più difficile.
A volte ho utilizzato un messaggio digitale o condiviso un pensiero su Facebook per sfuggire alla solitudine, come credo abbiano fatto in tanti durante la pandemia, con le relazioni di persona ridotte al minimo. Ma occorre anche avere la consapevolezza che lo strumento digitale ti può alleggerire il “peso” in maniera momentanea, forse anche illusoria, e che è necessario un equilibrio tra modalità di comunicazione.
Ho imparato ad usare gli strumenti sostanzialmente da autodidatta, anche se qualche amico più esperto mi ha dato una mano per le cose più complesse come i social media. Mi piace raccontare me stesso e anche il percorso di vita con mia moglie e il nostro impegno di apicoltori, un modo ulteriore per ricordarla anche attraverso la condivisione con gli amici virtuali.
Valter Romanini tra chat e social continua produrre il suo miele biologico
Anche a livello professionale credo sia ormai essenziale usare il web come vetrina. Io non faccio una vera pubblicità ai miei prodotti, ma parlo delle diverse fasi della produzione, dei luoghi dove dimorano le api, dell’impegno per produrre un miele che ormai è soprattutto una passione.
Grazie ai social rimango in contatto con chi già conosce il mio modo di essere apicoltore ma ho acquisito anche nuovi clienti che mi hanno contattato o sono venuti ai mercati a Ferrara a trovarmi. E ritorniamo al punto di partenza – conclude Valter Romanini –, perché non c’è nulla di più bello di un cliente che diventa un “amico” e viene nel mio laboratorio sì, per comprare il miele, ma anche per sedersi a prendere un caffè. Incontrarsi e condividere rimane la cosa più smart che una persona possa scegliere di fare”.
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