IMOLA – C’è un progetto nazionale sulla telemedicina che, attraverso i fondi Pnrr, ha lo scopo di realizzare una piattaforma unica nazionale. L’obiettivo è quello di garantire omogeneità a livello nazionale nell’attivazione e nello sviluppo dei servizi di sanità digitale, assicurando entro il 2026 il loro pieno sviluppo. L’Azienda Usl di Imola è ovviamente coinvolta in questo processo. “E ci sono due grandi capitoli – specifica Andrea Rossi, direttore generale dell’Ausl di Imola -, quello della Telemedicina come occasione di contatto tra professionisti e tra professionisti e paziente e quello del Telemonitoraggio che permette al personale sanitario, attraverso strumenti tecnologici, di monitorare i parametri, l’andamento terapeutico e lo stato di salute dei pazienti”.
MORDANO, IMOLA (Bologna) – Lavorare da pensionati a poco più di 70 anni è possibile ma è meglio cambiare indirizzo colturale per diminuire il carico di lavoro. Questa la strategia di Giordano Martini, 73 anni, agricoltore pensionato di Mordano, una bella cittadina imolese con una forte vocazione frutticola, tra peschi, albicocchi e vigneti.
IMOLA – A oltre tre mesi dai fenomeni alluvionali che hanno colpito il bolognese e la Romagna, Cia-Agricoltori Italiani Imola ha fatto il punto sui danni in base alle 230 segnalazioni di allagamenti, frane e smottamenti delle aziende agricole associate. Si tratta di una stima, perché è complesso quantificare i danni “indiretti” provocati, ad esempio, dall’interruzione di strade e ciclovie che hanno limitato il turismo enogastronomico.
IMOLA – Decine di aziende isolate, danni a colture, mezzi, abitazioni rurali incalcolabili in tutto il comprensorio imolese, dalla pianura alla collina, e quel poco che si era salvato dopo la prima ondata di maltempo all’inizio di maggio è stato definitivamente compromesso a metà mese, nel corso dell’alluvione catastrofica che ha colpito anche la Romagna e il bolognese.
IMOLA – Nell’imolese come in molte altre zone del territorio, preoccupa il perdurare della siccità che potrebbe incidere sulle semine, come spiega Luana Tampieri, presidente di Cia-Agricoltori Italiani Imola.
CASTEL DEL RIO – Per rendere più innovativa e funzionale la sua azienda a Castel del Rio dove produce il Marrone Igp e seminativi, Enrico Alpi ha scelto di aderire ai bandi del Psr. La prima domanda di contributo risale al 2019 ma, per un cavillo, non è andata a buon fine e il finanziamento è arrivato da poco, a due anni dalla presentazione della seconda domanda.
IMOLA – Luci ed ombre per le albicocche 2022. “Io sono contentissimo – dice Danilo Zelani che segue 6 ettari, di cui 3 delle precoci, del frutto estivo nella pianura a Casola Canina, frazione di Imola. Ho cominciato a raccogliere a fine maggio e, con qualche breve intervallo, andrò avanti fino a metà agosto. È un frutto perfetto, bello e buono. Mi sono salvato dal gelo grazie ai ventoloni antibrina, peccato che non possiamo utilizzare tutto il gasolio che ci serve. Anche il prezzo è buono ma non riusciamo a raccogliere il prodotto. Non abbiamo braccia, operai, manodopera che ci aiuti nei campi. Né straniera, né italiana e questo, per colpa del reddito di cittadinanza, troppi soldi per stare a casa e, in tanti, preferiscono il settore dell’edilizia che quest’anno attrae in modo particolare chi ha bisogno di lavorare. Insomma, la nostra frutta resterà negli alberi perche non possiamo raccoglierla. Un’assurdità”.
È molto arrabbiato anche Dario Bertuzzi. Contento, sì, della qualità e della quantità delle albicocche che arrivano dal suo ettaro di terreno che coltiva nella collina imolese, sui Tre Monti, peccato che anche lui ha problemi di manodopera, e non solo. “Sono molto preoccupato – aggiunge Bertuzzi -, vedo un futuro veramente poco bello. Ho frutta negli alberi, ma mancano le braccia, i prezzi non sono congrui e non comprono i costi di produzione che sono altissimi, le spese fisse sono triplicate. Non si può lavorare così. Ho 32 anni e, a questa età, sicuramente speravo di lavorare meglio e con più serenità”.
A questi problemi, Alessia Camaggi, che a Fabbrica, frazione di Imola, segue circa un ettaro di albicocche, ci aggiunge anche una forte perdita di produzione. “Danni importanti. Ho solo il 30% di prodotto – dice amareggiata Camaggi -. Sono una di quegli agricoltori che ha preso le gelate di fine marzo, inizio aprile. Pochi giorni, ma mi hanno rovinato”.
IMOLA – “Prima uscita” ufficiale di Luana Tampieri come neo presidente di Cia-Agricoltori Italiani Imola. L’imprenditrice ha partecipato all’incontro “Donne in agricoltura: potenzialità e criticità nel settore agricolo” organizzato nell’ambito dei work cafè all’ex Bar Bacchilega di Imola.
IMOLA – Anche l’azienda frutticola di Denis Galeotti, giovane imprenditore imolese, non ha avuto scampo: negli ultimi due anni la maggior parte della produzione di albicocche, pesche e susine è stata spazzata via dalle gelate primaverili. Per limitare questa calamità climatica ha deciso di aderire al bando regionale per ottenere il contributo dedicato all’installazione dei dispositivi antibrina e cercare di proteggere il suo frutteto, 17 ettari quasi interamente investiti a drupacee e vite. Ma, come spesso accade, tra la decisione di fare tutte le pratiche per accedere al sostegno e l’installazione effettiva dei dispositivi c’è in mezzo un mare di ostacoli burocratici ed economici.
IMOLA – Un sostegno forte e strutturale al settore agricolo colpito da una crisi che rischia di cancellare le produzioni d’eccellenza del territorio imolese. È questa la principale richiesta che Cia Agricoltori Italiani Imola ha fatto ad Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura che ha incontrato i vertici dell’associazione e i produttori del Circondario.