Protezioni antibrina difficoltose a causa di burocrazia e caro gasolio
Erika Angelini
IMOLA – Anche l’azienda frutticola di Denis Galeotti, giovane imprenditore imolese, non ha avuto scampo: negli ultimi due anni la maggior parte della produzione di albicocche, pesche e susine è stata spazzata via dalle gelate primaverili. Per limitare questa calamità climatica ha deciso di aderire al bando regionale per ottenere il contributo dedicato all’installazione dei dispositivi antibrina e cercare di proteggere il suo frutteto, 17 ettari quasi interamente investiti a drupacee e vite. Ma, come spesso accade, tra la decisione di fare tutte le pratiche per accedere al sostegno e l’installazione effettiva dei dispositivi c’è in mezzo un mare di ostacoli burocratici ed economici.