Conferenza economica: Agrinsieme fa centro

Dicembre 2014

Antonio Dosi presidente Cia Emilia Romagna

Si è svolta a Roma il 18 novembre scorso la prima Conferenza economica di Agrinsieme.

Antonio Dosi, Presidente Cia Emilia Romagna C’erano tutti gli ingredienti: la partecipazione (oltre 2.500 persone che a fatica hanno trovato posto nell’Auditorium della Conciliazione), i contenuti e il confronto serrato tra i rappresentanti del mondo agricolo e quattro Ministri.

È stato centrato l’obiettivo politico, a cui va aggiunto il coinvolgimento concreto di tutto il coordinamento, anche quello ‘emotivo’, ottimo collante per proseguire nel percorso intrapreso. E poi superare oneri e costi della burocrazia, rivedere le strutture intermedie, aumentare la dimensione economica delle imprese, costruire un’agenzia per l’internazionalizzazione dell’agroalimentare.

Misure che hanno un unico comune denominatore: liberare risorse utili per dare linfa alle imprese. È questa la strada che le organizzazioni riunite hanno scelto, e che come Cia Emilia Romagna sottoscriviamo a pieno titolo. Agrinsieme ha compiuto un passo importante e il nostro impegno è volto a dare attuazione, anche a livello territoriale, alle strategie che il coordinamento intende mettere in campo per conseguire gli obiettivi condivisi.

Dobbiamo internazionalizzarci e per fare questo è necessario puntare su imprese che, da sole o aggregate, abbiano una valenza economica, oltre che su politiche che abbiano come obiettivi il mercato, la crescita, l’occupazione e la sostenibilità. Per questo chiediamo alle Istituzioni di investire sul serio sull’agricoltura, dopo averla lasciata per anni in un angolo.
È evidente – sono state le conclusioni – come siano indispensabili interventi, radicali e coraggiosi, nel settore pubblico, così come sul mercato del lavoro. Infine, c’è la strada maestra delle aggregazioni, che è uno dei pilastri su cui fonda il cambio di rotta tracciato da Agrinsieme.

È stato quindi un evento rilevante che ha avuto – e avrà – un effetto importante sulla politica di questo Paese, eppure sottolineo nuovamente che su quest’evento la grande stampa, con poche eccezioni, non ha speso una parola. Un silenzio inconcepibile e inspiegabile. Sembra quasi che quando si parla di agricoltura ci sia nei media italiani una specie di pensiero unico: l’agricoltura sembra il luogo dell’aria buona e delle scampagnate. Fanno notizia soltanto le degustazioni, il folklore bucolico, o peggio ancora, gli scandali alimentari e ambientali.

L’economia, la produzione di ricchezza, lo spirito imprenditoriale, questi no, non fanno notizia.oni che la sta trattando con il ministro Martina.

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