Erika Angelini
MORDANO, IMOLA (Bologna) – Lavorare da pensionati a poco più di 70 anni è possibile ma è meglio cambiare indirizzo colturale per diminuire il carico di lavoro. Questa la strategia di Giordano Martini, 73 anni, agricoltore pensionato di Mordano, una bella cittadina imolese con una forte vocazione frutticola, tra peschi, albicocchi e vigneti.
“Ho coltivato pesche nella mia azienda di 15 ettari per molti anni, in un territorio dove la produzione è sempre stata d’eccellenza e le soddisfazioni sia qualitative che economiche ci sono state per tanto tempo. Poi le condizioni produttive e di mercato, soprattutto negli ultimi anni, sono cambiate decisamente in peggio e sono stato costretto, anche un po’ a malincuore, a estirpare i frutteti e a iniziare a coltivare seminativi, certamente meno impegnativi da tutti i punti di vista. Inoltre – continua Martini –, i miei figli hanno scelto strade diverse quindi non avevo il supporto famigliare e nemmeno la necessità di continuare un’attività così impegnativa per affiancarli.
Ormai produrre frutta è diventato un rebus, dalle fitopatologie al clima che ha effetti sempre più “catastrofici”, alla burocrazia fino alla ricerca di manodopera. È molto difficile, infatti, trovare persone serie e qualificate per la raccolta e, anche in quel caso, i lavoratori hanno, direi giustamente, bisogno di continuità che non puoi garantire con pochi ettari di frutteto. Anche per questo e naturalmente per l’aumentare dei costi di produzione e non altrettanto dei prezzi che ci vengono corrisposti per i nostri prodotti, non ha quasi senso coltivare qualche ettaro di frutta pur di continuare a fare il frutticoltore.
Da qui la scelta dei seminativi, a mio avviso un buon compromesso per preservare il capitale fondiario e fare ancora l’agricoltore, un lavoro che amo molto e che fatico ad abbandonare. Così il peso a livello personale e famigliare, visto che le lavorazioni le faccio fare in larga parte da contoterzisti, è molto diminuito e ho più tempo per mia moglie e la mia famiglia. Un bel modo di essere pensionati agricoli”.