Lucia Betti
Conventello (Ravenna) – Marco Errani, che ha la sua azienda a Conventello (Ra), ci dice che da due anni a questa parte la vendita di fiori e piante, in generale, non va affatto bene. La sua salvezza è rappresentata dall’attività di manutenzione del verde e giardini che ha avviato fra il 2004 e il 2005.
Per il periodo natalizio non produce più direttamente le Stelle di Natale, le acquista, e per il 2021 ne ha ordinate una sessantina, nelle sue serre ne coltivava 600-700. Di alberi di Natale ne tiene un paio, a fronte di un centinaio di qualche tempo fa.
Durante l’anno, i fiori che vende per la maggiore sono viole, primule, gerani, ciclamini.
“C’è tanta concorrenza, anche della grande distribuzione, che vende a prezzi inferiori rispetto ai nostri.
Le persone vogliono spendere meno che possono, poi magari si lamentano perché dopo tre giorni la pianta è sfiorita o secca, ma costa poco e ne comprano un’altra, è fatica far capire la differenza fra prodotti, la qualità che si coltiva insieme alla pianta, i servizi a disposizione dei clienti”.
L’azienda florovivaistica Francesconi Valerio e Massimo si trova a Sant’Agata sul Santerno (Ravenna). Qui, più che nel Natale, sperano nella primavera 2022. “Si fa presto a dire che si va meglio dell’anno scorso: eravamo mezzi chiusi, per ora siamo aperti, ma non è questo l’anno del ritorno ai livelli del 2019. Siamo verso metà novembre e si inizia a vedere nelle persone di nuovo la paura da Covid, c’è un calo di affluenza e un atteggiamento più cauto e meno fiducioso”.
L’azienda Francesconi anche per il Natale, punta sul prodotto fresco: Stelle di Natale e ciclamini, mentre è più sfumato il discorso degli addobbi e degli altri prodotti commerciali a tema.
Nei 4mila mq della struttura per il 2021 sono state prodotte circa due mila Stelle di Natale: “Nel 2019 erano quasi il doppio, ma 7 mesi fa, quando dovevamo programmare il Natale, non sapevamo cosa aspettarci.
Per la primavera in media noi lavoriamo 35-40mila piantine e i conti bisogna farli bene con i prezzi delle materie prime raddoppiati.
Per la stagione 2022 dovremmo tornare quasi ai livelli di produzione del 2019”.