Marzo 2015
PARMA – “Su una cosa ha ragione il ministro dell’Agricoltura – afferma la presidente della Cia parmense Ilenia Rosi – le risorse stanziate per la filera del latte potevano essere triplicate senza le sanzioni per la mancata riscossione di 1,7 miliardi di multe. Ancora una volta 35.000 allevatori pagheranno un conto salato in termini di tagli agli investimenti. Tutto questo grazie a mille splafonatori. Una cosa pazzesca”.
Cerchiamo allora di vedere in dettaglio quali sono le misure governative previste da qui al 2017. “In sostanza – spiega la Rosi – si tratta di 108 milioni di investimenti per tre anni: 8 milioni nel 2015 e 50 per gli anni 2016 e 2017. I contributi, in regime di de minimis, potranno arrivare fino a 15 mila euro per le singole aziende agricole, mentre come priorità verranno considerati i giovani e le zone montane”.
La Cia ha già compiuto una prima analisi sull’utilizzo di queste risorse, chiediamo alla Rosi un suo giudizio. “In momenti come questi ogni aiuto alla nostra zootecnia da latte serve. Però se spalmiamo gli 8 milioni stanziati per il 2015 su un totale di circa 40 mila stalle, vengono fuori importi irrisori, pari a poche centinaia di euro per stalla. Diverso il discorso per il 2016 e 2017. In questo caso ci sono 50 milioni all’anno che possono aiutarci a venire fuori dalle attuali difficoltà di mercato”.
Diciamo che lo spirito di queste risorse è quello di rafforzare il sistema latte ed in particolare sostenere i produttori sul versante qualità.
“Non possiamo che essere d’accordo – conclude la Rosi – gli obiettivi del fondo sono da sempre i nostri obiettivi: miglioramento del benessere animale e della genetica, riduzione dei trattamenti antibiotici e aumento della sicurezza alimentare. Credo sarà importante anche l’avvio di una campagna di educazione alimentare verso un maggior consumo di latte fresco, come stanno facendo tedeschi, francesi ed olandesi. Così come sarà importante sostenere all’estero i nostri formaggi. Certo si poteva e doveva fare di più, magari con un respiro più lungo, vedremo se queste risorse ci aiuteranno a reggere l’attuale crisi e il dopo quote. In sostanza se questo è l’atterraggio morbido farà poco, diciamo che noi allevatori speravamo in un decollo”.