L’opera è del Consorzio di Bonifica di Burana e costerà oltre 68 milioni di euro

impianto idrovoro Cavaliera

Al via i lavori di un nuovo impianto idrovoro che aiuterà a mettere in sicurezza 324 mila ettari di territorio in cui vivono 335mila abitanti, tra le provincie di Modena, Ferrara e Mantova

STELLATA DI BONDENO (Ferrara) – È stato presentato a Bondeno, presso l’impianto Pilastresi, il nuovo impianto idrovoro Cavaliera, un’opera del Consorzio della Bonifica Burana dal valore di oltre 68 milioni di euro finanziata da Pnnr, Italia Domani Piano di ripresa e resilienza, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Regione Emilia Romagna nell’ambito degli interventi di miglioramento del sistema irriguo e di scolo del Bacino Burana-Po di Volano. 

Si tratta di un’opera a servizio di un’area di 324.000 ettari di territorio in cui vivono 335.000 abitanti tra le province di Modena, Ferrara e Mantova. 

“Era il 1996 quando il Consorzio ha iniziato a pensare ad una soluzione per l’area del Burana-Volano, a seguito dell’alluvione che aveva interessato diversi territori tra ferrarese, mantovano e bassa modenese – ha detto il presidente del Consorzio della Bonifica Burana, Francesco Vincenzi -. Era già evidente allora come la crescente urbanizzazione e i cambiamenti climatici fossero diventati un problema che andava gestito poiché la dotazione di infrastrutture del territorio era ormai inadeguata per rispondere alle esigenze produttive ed abitative di un territorio profondamente cambiato nel corso degli anni”. 

L’area interessa conta quasi 113.000 imprese con oltre 476mila addetti impiegati, con un tasso di occupazione medio di oltre 50,6 punti (rispetto al dato italiano di 45,9). Nel 2022 le esportazioni agroalimentari italiane hanno sfiorato i 61 miliardi di euro (sul dato di export totale di tutti i settori pari a 620 miliardi totali) e l’agricoltura è fortemente connessa alle infrastrutture deputate all’attività irrigua. 

“Nel Bacino Burana Volano ci troviamo nel cuore agroalimentare del Paese con decine di produzioni Dop-Igp apprezzate in tutto il mondo – ha proseguito Vincenzi – ed una rivisitazione degli impianti deputati al controllo della sicurezza idraulica, alla salvaguardia dalle alluvioni e ad una sempre maggiore efficienza in termini di contributo irriguo a fronte di periodi sempre più prolungati di siccità non è più ritardabile. Grazie alle risorse del Pnrr sarà dunque finalmente messo in atto un concreto riallineamento tra il territorio e l’assetto di bonifica deputato alla sua salvaguardia e valorizzazione”.

Il direttore del Consorzio di Burana, Cinalberto Bertozzi, aggiunge: “Tra studio di fattibilità, progettazione preliminare e definitiva è da oltre 20 anni che il Consorzio ha uno staff che, oltre all’attività ordinaria, si dedica all’ideazione dell’impianto Cavaliera. “In collaborazione con l’Università di Bologna, proprio 20 anni fa – ha spiegato – è stato effettuato uno studio che ha definito necessario, per la sicurezza dei centri abitati e delle aree industriali ricadenti nel Bacino Burana-Volano, il potenziamento dello scolo nel fiume Po dai 40 m³/s dell’attuale capacità garantita principalmente dall’Impianto Pilastresi. La soluzione progettuale che abbiamo individuato nel Cavaliera prevede la realizzazione di un nuovo impianto di sollevamento con potenzialità di scolo fino a 60 m³/s da costruirsi nel punto più congeniale per lo scarico in golena del Po, ovvero in località Malcantone, comune di Bondeno (Fe). 

A conclusione dell’opera, la portata idraulica che potrà essere scaricata nel fiume Po sarà complessivamente di 100 m³/s. L’opera, che stima 78.000 uomini-giorno di lavoro, sarà dotata di un sistema di 12 pompe e di una serie di opere complementari di viabilità locale e due ponti. Tra rendicontazione e collaudo, il termine dei lavori è previsto per il 30 marzo 2026. L’impianto Cavaliera si iscriverà inoltre nell’ambito di rispetto delle indicazioni Dnsh, per cui gli interventi realizzati rispettino il principio di non arrecare un danno significativo agli obiettivi ambientali”. 

Alla giornata di presentazione di inizio lavori ha partecipato, tra gli altri, anche il presidente di Cia Emilia Romagna Stefano Francia che ha ribadito l’importanza degli imprenditori agricoli nel presidio e tutela dei territori, vere e proprie sentinelle che collaborano attivamente con le istituzioni per prevenire e arginare disastri ambientali”.

“È una delle più rilevanti opere di bonifica che viene realizzata in Emilia Romagna negli ultimi decenni – ha commentato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -. Un’infrastruttura strategica non solo per far fronte alla siccità ma anche per la sicurezza del territorio, ferrarese e modenese, nei momenti di piena. Per questo, oltre alle risorse assegnate dal ministero, come Regione contribuiamo in maniera significativa affinché quest’impianto diventi realtà. Mi preme sottolineare che, una volta ottenuto il finanziamento dal Pnrr, i tempi sono stati davvero rapidi”.

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