Il mercato della medica da seme ha subito un grosso contraccolpo.
Claudio Ferri
BOLOGNA – La coltura che lo scorso anno aveva garantito buona remunerazione ai produttori, ora risente di una situazione di mercato pesante. Sono quasi 51 mila gli ettari investiti a colture da seme in Emilia Romagna, un comparto importante che rappresenta oltre il 24 percento dell’intera superficie nazionale con questo indirizzo produttivo, quasi un quarto dei 207 mila ettari dell’intera Penisola. Le superficie di medica da moltiplicazione, concentrata soprattutto in Romagna, raggiunge i 20 mila ettari, secondo i dati del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura), l’ente certificatore e controllore. A giudizio di Assosementi, l’associazione che rappresenta le aziende sementiere italiane, il prezzo del seme certificato di erba medica per la campagna 2018 – 19 rischia di subire un sensibile calo e analoghe valutazioni le esprime il Comitato tecnico economico per la moltiplicazione delle sementi foraggere (Ctef).
“La fotografia rappresentata alcune settimane fa dal Ctef lasciava trasparire chiaramente tutte le preoccupazioni del settore, per quella che si sta delineando come una campagna a tinte fosche per le sementi di erba medica – evidenzia Alberto Lipparini, segretario di Assosementi -. La rilevante produzione dello scorso anno, in Italia e in altri Paesi concorrenti, e l’aumento delle superfici destinate alla produzione di seme di erba medica nella campagna 2018 sarebbero già sufficienti a far temere un calo, facilmente ipotizzabile, del prezzo della semente per la campagna in corso. A questa complessa situazione si aggiunge la buona produzione di seme di erba medica ottenuta in Australia, uno dei maggiori produttori mondiali. Quest’ultimo fattore – prosegue Lipparini – a cui si somma il forte ridimensionamento di alcuni importanti mercati per l’export nazionale di sementi di erba medica (come ad esempio, Arabia Saudita e Argentina), appesantisce ulteriormente il mercato e alimenta le nostre preoccupazioni per la tenuta del prezzo. Se tutte le superfici dichiarate per la campagna 2018 destinate a produrre seme saranno effettivamente confermate conclude Lipparini – è facilmente prevedibile che la dinamica del mercato tenderà a deprimere il livello del prezzo”.
La percezione che l’andamento di mercato per la medica nell’anno in corso non sia favorevole ce l’ha anche Massimiliano Burchi di Castelguelfo, nel bolognese. “È rimasta tanta medica dallo scorso anno e si parla di un dimezzamento dei prezzi, – afferma Burchi che produce diverse colture da seme –, quindi è probabile che il prezzo scenderà a 100 euro al quintale, quando nel 2017 quotava 190”. In genere la medica da seme si ottiene dal secondo o terzo sfalcio e si raccolgono dai 6 ai 9 quintali di seme. “È molto importante l’impollinazione – conclude Burchi – e per noi produttori avere la presenza di alveari nei campi è fondamentale per ottenere un buon raccolto”.