Alessandra Giovannini
DALLA REDAZIONE – La campagna nazionale delle albicocche registra il nuovo minimo storico degli ultimi 20 anni: rispetto al potenziale produttivo di 270.000 tonnellate, le perdite di prodotto stimate dal report Cso si attestano su circa 120.000 tonnellate, oltre il 40% del totale.
Nonostante, quindi, il nostro Paese abbia visto un aumento consistente in termini di superfici coltivate ad albicocche negli ultimi anni, a causa del clima ci troviamo di fronte a un’annata produttivamente scarsa.
“Per quanto riguarda la Romagna, il bacino produttivo dove si concentra la maggioranza dei nostri soci – dice Cristian Moretti, direttore generale di Agrintesa -, dopo la disastrosa annata 2020, che ha visto quasi azzerata la produzione di albicocche, per il 2021 registriamo un miglioramento. Siamo, comunque, di fronte a volumi fra il 60% e il 70% inferiori a quelli di un’annata di piena produzione”. Una campagna partita in lieve ritardo e che proseguirà fino a fine agosto. “Sul fronte qualitativo – prosegue Moretti -, prevediamo una buona pezzatura”.
Le analisi di Agrintesa e Apofruit
Analisi a parte merita il fronte più strettamente commerciale, data la situazione produttiva a livello europeo, con Francia e Spagna in forte deficit in termini di volumi a causa delle gelate, le attese in termini di risposta di mercato sono positive. “Il consumatore, infatti – continua Moretti -, aspetta l’arrivo delle albicocche e mostra di gradirle sempre di più, sia per la praticità di consumo, sia per le caratteristiche organolettiche e qualitative crescenti che, questo frutto, mostra di anno in anno.
Un’attesa che si traduce nelle buone performance che registrano le varietà pregiate, con sovracolore e il tipico aroma di albicocca. In questo senso, il mercato si stia polarizzando distinguendo, anche in termini di prezzo e di rendimento, le varietà pregiate da quelle cosiddette standard, con caratteristiche di pezzatura, colore e gusto più ordinarie: sono convinto che questa tendenza non si arresterà e che il mercato, nel tempo, chiederà sempre di più albicocche di qualità superiore”.
Terminerà oltre la metà di agosto la raccolta delle albicocche per i soci di Apofruit. “Saranno poche, molto meno dello scorso anno – aggiunge Andrea Grassi, direttore tecnico della cooperativa con sede a Cesena -. Almeno il 40/50% in meno e la qualità è disomogenea. In Emilia Romagna, che avrebbe un rendimento potenziale di 75.000 quintali, prevediamo un raccolto di 35.000 quintali. È, sicuramente, una campagna con molte sfaccettature e molto complicata. Non c’è omogeneità di produzione e i problemi sono legati principalmente alle gelate”.