Sono 12.398 in Emilia Romagna, secondo i dati di Unioncamere, le imprese agricole guidate da donne (se ne contano 216mila in tutta Italia)

Il ruolo della figura femminile, dal dopoguerra ad oggi, sarà il tema di un convegno  l’8 marzo a Gattatico di Reggio Emilia presso l’Istituto Cervi

L’incontro, che avrà inizio alle ore 9,30, è promosso da Donne in Campo Emilia Romagna, l’associazione delle imprenditrici di Cia – Agricoltori Italiani

BOLOGNA, 7 MARZO 2018  – “Sono 12.398 in Emilia Romagna, secondo i dati di Unioncamere, le imprese agricole guidate da donne (se ne contano 216mila in tutta Italia), un patrimonio di tutto il Paese con un peso all’interno del mondo produttivo che non è dato solo dal numero delle titolari, ma anche da una capacità di innovazione che è stata in grado di sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla multifunzionalità per le imprese agricole in ambito economico, ambientale e sociale”. Lo afferma Luana Tampieri, presidente di Donne in Campo Emilia Romagna, l’associazione di imprenditrici di Cia- Agricoltori Italiani che domani, 8 marzo, promuove un evento dal titolo a “Donne in agricoltura dal dopoguerra ad oggi”. Il convegno è in programma negli spazi dell’Istituto Cervi di Gattatico (Reggio Emilia), via Fratelli Cervi 9 dove, a partire dalle 9,30, si parlerà della situazione e delle peculiarità delle imprese agricole ‘in rosa’.

Interverranno Simona Caselli, assessore all’Agricoltura, caccia e pesca Emilia Romagna e Roberta Mori, presidente Commissione per la Parità e i diritti delle persone, Albertina Soliani, presidente Istituto Alcide Cervi. L’evento sarà anche occasione per dar voce a più testimonianze di imprenditrici del settore primario. Coordinerà i lavori Alessandra Giovannini, giornalista del magazine Agrimpresa.

Le conclusioni saranno a cura di Pina Terenzi, presidente nazionale Donne in Campo – Cia, mentre nel pomeriggio verrà inaugurata una mostra fotografica avente per tema il ruolo delle donne contadine.

“Nella loro attività imprenditoriale le agricoltrici hanno dimostrato capacità di coniugare la sfida con il mercato ed il rispetto dell’ambiente – dice ancora la Tampieri –  attraverso la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, la valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità diventando protagoniste in diversi campi come l’attività di educazione alimentare ed ambientale, gli agriasilo, le fattorie didattiche, gli agriturismi ed i percorsi rurali di pet-terapy.

Articoli correlati

cinema e agricoltura

Ciak si gira: la terra e noi

Maurizio Del Vecchio Quando il cinema racconta di agricoltura e agricoltori Epocale. Agricoltori 4.0; agronomi informatici ed esperti in statistica; guida automatica per i trattori; sensori per le piante; parassiti

Leggi Tutto »
WhatsApp chat

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella privacy policy. Clicca ok per proseguire la navigazione e acconsentire all’uso dei cookie.