MODENA – Sono tre i cosiddetti ‘consorzi atipici’ che dall’approvazione del nuovo Piano di classifica del Consorzio della bonifica Burana rientrano nella gestione del Consorzio: si tratta di Consorzi di miglioramento fondiario, salvaguardia idraulica e regimazione delle acque nati nel secolo scorso dall’unione di proprietari di terreni ricadenti in zone in destra del fiume Panaro, idraulicamente omogenee nel Comune di Finale Emilia. Il Consorzio Selvabella, istituito volontariamente dai proprietari di immobili ricadenti nel bacino idraulico tra Panaro e la strada comunale di Selvabella e Foscaglia, gestisce lo scolo comunale che dal fondo Ca’ Nuova si estende per 2.700 metri di canale aperto più 150 metri tombinati, per immettersi nel tratto finale nel Canale collettore Acque alte. Al Consorzio Canale Bratellari, invece, dal 1935 fa capo l’omonimo canale (Canale Bratellari o Scolo Fossetta) compreso tra i due corsi d’acqua del Burana – Canale collettore delle Acque alte e Canale emissario delle Acque basse – con le infrastrutture idrauliche in un territorio di 536 ettari. Infine il Consorzio Navarra di 288 ettari che gestisce la Fossa Navarra lunga 6.300 metri dall’origine in località Casoni di Sopra, fino allo sbocco a valle nel Canale collettore delle Acque alte.
“Stiamo elaborando nuove soluzioni progettuali che andranno a riqualificare e mettere in sicurezza tre zone nel finalese che necessitano di importanti opere di adeguamento dei sistemi di scolo, per ridurre il rischio idraulico per gli immobili e salvaguardare l’integrità del territorio – spiega il direttore del Consorzio della bonifica Burana, Cinalberto Bertozzi, – nonché valorizzare le aree dal punto di vista economico. Il Burana possiede le risorse tecniche ed amministrative per rivedere tutta la progettualità idraulica della zona e chiedere i finanziamenti per realizzare le opere. In attesa del completamento dell’iter per la messa in opera degli interventi straordinari, abbiamo avviato un’importante opera di manutenzione ordinaria, di sfalcio della vegetazione infestante e diserbo, e di espurgo dei canali. Grazie alle forze, i mezzi e la struttura di cui siamo dotati e, soprattutto, avendo la visione idraulica d’insieme della zona, possiamo ristrutturare l’intero assetto delle canalizzazioni, controllare il sistema di scarichi, mettere in sicurezza gli argini e gli impianti della zona”.
Le aree Navarra e Selvabella sono aree rurali, mentre Bratellari presenta anche una zona industriale di 30 ettari a rischio allagamento. Le aree gestite fino a pochi anni fa solo dai ‘consorzi atipici’ non devono essere considerate sistemi chiusi ed idraulicamente isolati “bensì devono armonizzarsi con i canali gestiti dal Burana e solo una visione d’insieme del sistema idrico può risolvere le criticità di deflusso delle acque, del cattivo stato di manutenzione di alcuni impianti e potenziare l’assetto irriguo”, sottolinea il presidente del Burana Francesco Vincenzi. “Ottenuto il finanziamento – conclude – le nuove soluzioni strutturali consentiranno lo sviluppo economico e sociale di un’area su cui sono presenti sia importanti coltivazioni di pregio – come pereti e melonaie -, che diverse realtà del locale Polo artigianale”.