Luglio 2015
MILANO – La partecipazione di Agrinsieme alla “Festa della frutta e della verdura” è stata anche l’occasione per fare il punto sui consumi interni.
Da Agrinsieme viene un deciso allarme sulla tenuta della dieta mediterranea. “Sembra un paradosso – ha sottolineato Scanavino – ma proprio noi italiani che siamo i detentori del più sano regime alimentare del mondo lo stiamo abbandonando per due fondamentali ragioni: la prima è che la crisi ha tolto potere d’acquisto alle famiglie che si orientano su cibi sazianti a minor valore.
La seconda che abbiamo importato modelli di consumo alimentari che non appartengono alla nostra cultura e che si rivelano non salutari. Per questo da Expo vogliamo rilanciare il consumo di frutta e verdura”.
Complice il caldo dell’ultimo mese si è avuto un parziale risveglio dei consumi di frutta e verdura, con un incremento stimato nell’ordine del 5%. Ma è troppo poco per recuperare la costante erosione di consumo che ha investito soprattutto i giovani che sembrano attratti dal junk-food. Analizzando i dati di Nomisma, viene fuori che gli italiani negli ultimi 15 anni hanno ridotto di 1,7 milioni di tonnellate il consumo di frutta e verdura (pari al 18% in meno). Nell’ultimo anno i consumi di prodotti ortofrutticoli freschi si sono fermati a 130,6 kg, vale a dire 360 grammi al giorno a testa: a soffrire soprattutto la frutta (-15%) mentre gli ortaggi limitano la contrazione al 6%. Meglio fa solo la Spagna, con 179,4 kg a testa; dati peggiori per Svizzera (106,5), Germania (194), Regno Unito (99,6) e Francia (85,2).
Il dato del consumo giornaliero ha allontanato l’Italia dalla razione giornaliera raccomandata, pari a 400 grammi al giorno suddivisi in 4 porzioni di frutta e verdura. Il 22% della frutta è acquistata confezionata e il restante 78% sfusa. Per la frutta, tra i canali di vendita, primeggia il dettaglio (85%), seguito da alberghi, ristoranti e catering (13,9%) e da mense ospedaliere, scolastiche e aziendali (1,1%).
Come detto però negli ultimi mesi si è avuta una lieve ma significativa inversione di tendenza. Un dato confermato indirettamente anche da Google che, attraverso il suo Google Summer Trends, la classifica del motore di ricerca sulle principali ricerche estive sul web, certifica come gli alimenti più ricercati dagli italiani siano stati nell’ultimo mese ciliegie, banana, mela e melone. Nella top ten anche fragole, fave e albicocche. Infine un dato su cui occorre riflettere è quello che lega il consumo di frutta e verdura alla salute. Secondo un recente studio 600 grammi al giorno di frutta e verdura riducono del 15% il rischio di malattie cardiovascolari, del 27% i rischi di patologie respiratore e di oltre il 40% il rischio di malattie dell’apparato digerente.