Territori, copertura del rischio, credito, colture, metodi di coltivazione possibili e pensioni i temi affrontati e da affrontare
RAVENNA – Poco più di un anno fa è nata Cia Romagna, dalla fusione fra le Cia delle province di Forlì-Cesena, di Ravenna e di Rimini: era il 14 dicembre 2017. L’Assemblea del 25 gennaio 2018 decretò Danilo Misirocchi presidente, Lorenzo Falcioni e Guglielmo Mazzoni vicepresidenti: “È stato un anno molto impegnativo, ma la scelta è giusta – sostengono – la struttura ha risposto in maniera positiva”.Un passo importante sul territorio per Cia nella sua nuova dimensione “romagnola”. “I 12 incontri di novembre e dicembre 2018 ci hanno fatto dialogare con un migliaio di agricoltori. Un’ampia partecipazione avvenuta in un clima collaborativo – afferma Falcioni – La Cia incontra gli associati sarà annuale per rendicontare ai soci il lavoro politico e approfondire i temi più tecnici di attualità”.
Mazzoni sottolinea le tante energie impiegate per portare a regime la macchina, compresa la fusione delle tre società di servizi diventate Cia Romagna Servizi. “Ci concentreremo nell’organizzazione di servizi legati sempre più alle nuove forme di agricolture possibili, accanto a quelle tradizionali. Dobbiamo attrezzarci anche per indicare agli agricoltori, analizzando l’oggi, quali scenari e prospettive siano possibili”.
Oltre al consolidamento della macchina organizzativa e all’ordinaria attività istituzionale, Cia Romagna si è impegnata soprattutto su copertura del rischio e credito; agricoltura di collina e montagna; sviluppo futuro dell’agricoltura romagnola (colture, metodi di coltivazione, estremizzazione climatica); pensioni. “Dal punto di vista politico siamo riusciti ad essere più efficaci ed incisivi – sottolinea Misirocchi -. Su queste tematiche, monitorate quotidianamente, sono stati realizzati anche momenti pubblici di confronto e approfondimento che hanno dato forza alle nostre proposte e azioni politiche”.
Sempre numerosa la partecipazione dei soci, dei rappresentanti delle istituzioni e del mondo economico che ruota attorno all’agricoltura: dal Primo Maggio a Santarcangelo fino a Novafeltria, dove erano presenti le assessore regionali Simona Caselli e Paola Gazzolo e i presidenti Cia regionale e nazionale Cristiano Fini e Secondo Scanavino insieme a circa 200 fra soci e ospiti; dalla Biennale di Lugo alla presentazione della prima Annata agraria della Romagna svoltasi a Forlì, dopo 31 edizioni ravennati.
Le sfide del 2019? Il proseguimento del consolidamento della struttura, l’ulteriore qualificazione e l’implementazione dei servizi alle imprese e alle persone, l’attività politico-istituzionale rappresentano il terreno sul quale sarà impegnata Cia Romagna. Accanto ai temi già messi in evidenza, dal punto di vista politico se ne affiancano almeno altri due: Pac e semplificazione burocratica.