Con i suoi 13 miliardi di giro d’affari e un export record di 6,2 miliardi, il vino è una delle punte di diamante della produzione agroalimentare italiana
Non mancano, tuttavia, anche fattori di debolezza del settore, come i prezzi alla produzione che registrano riduzioni significative, specie per alcune tipologie di vino.
A gettare luce su questi elementi di criticità per avanzare una serie di proposte funzionali ad una migliore gestione del mercato del vino è la cooperazione vitivinicola, che con 480 cantine produce il 58% di tutto il vino italiano e fattura oltre confine un terzo (2 dei 6,2 miliardi) del valore dell’export del comparto.
È il quadro che è emerso nel corso di un incontro promosso dell’Alleanza delle cooperative sull’export di vino.
“Abbiamo incrementato l’export in valore ma il nostro quantitativo di vino esportato è diminuito dell’8 per cento – ha detto il direttore generale di Ismea Raffaele Borriello – e siamo ritornati in termini di quantità indietro di dieci anni. Siamo sotto di 20 milioni di ettolitri. Abbiamo perso il 10% in Germania, il 6,4% in Svizzera, il 19 % in Francia. Senza contare i paesi emergenti”.