Cantine Riunite fa boom con i frizzanti

Claudio Ferri
REGGIO EMILIA – Sono i vini frizzanti emiliani come il lambrusco e il pignoletto che hanno fatto chiudere positivamente il bilancio 2019-20 di Cantine Riunite Civ, il Gruppo vitivinicolo che associa 1.500 produttori di numerose cantine in Emilia Romagna e Veneto.
A contribuire al risultato dell’esercizio, approvato dall’assemblea generale, anche il prosecco e altri frizzanti di una delle cantine del gruppo, la Maschio, nel trevigiano.
L’approvazione del bilancio è avvenuta per la prima volta con voto per corrispondenza a causa delle restrizioni legate all’attuale pandemia, “ed è per questo che abbiamo chiesto a tutti i soci di esprimersi a mezzo posta riguardo il progetto di bilancio”, spiega il presidente Corrado Casoli. “Registriamo una sostanziale tenuta dei ricavi, pari a circa 225 milioni di euro – dice ancora Casoli – e il risultato delle vendite è ancor più significativo in un esercizio in cui tutti i Paesi di sbocco hanno progressivamente adottato restrizioni nelle attività di ristoranti, bar e pub, dovute al contenimento dell’epidemia da Coronavirus”.
Tuttavia, a fronte dell’emergenza sanitaria globale, sono emerse nuove tendenze che hanno portato a una riscoperta del consumo quotidiano del vino “contribuendo a rafforzare la posizione della nostra azienda nel canale moderno, sia a livello nazionale sia internazionale”, osserva ancora il presidente di Riunite nel sottolineare che l’esercizio si è chiuso con un margine operativo lordo pari al 10,5% del valore della produzione, corrispondente a oltre 23 milioni di euro, “il che consente ai soci produttori che nella vendemmia 2019 hanno conferito alla cooperativa oltre 750 mila quintali di uve – ricorda Casoli – di ricevere un prezzo medio di riparto di 50,67 euro al quintale”.
La cooperativa è presente con i suoi prodotti in oltre 80 Paesi e registra buoni risultati nel Nord e nel Centro America, nei mercati asiatici, in Cina e in Australia. ”Stiamo lavorando sui temi della responsabilità sociale e adottando strumenti di comunicazione per evidenziare il nostro approccio sostenibile – conclude Casoli – già attivo e realizzato in vigna, così come negli stabilimenti produttivi”.
A riprova che le bollicine sono apprezzate nell’ultima edizione di “The Champagne & Sparkling Wine World Championships”, una competizione internazionale riservata ai vini spumanti e frizzanti, ha riconosciuto al lambrusco 12 medaglie, 3 d’oro e 9 d’argento: “Un risultato che conferma l’ottimo livello raggiunto dalle diverse tipologie di lambrusco – commenta Claudio Biondi, vice presidente di Riunite Civ – una eterogeneità dei vini, che assumono caratteristiche differenti a seconda delle varietà utilizzate e dei territori nei quali vengono coltivate”.