Distanze brevi dal campo alla Gdo

Claudio Ferri

Claudio Ferri, direttore Agrimpresa

Logistica: termine che nella sfera militare si riferisce al rifornimento degli eserciti in guerra, i loro movimenti e i mezzi di trasporto, un complesso di attività organizzative noto e applicato nel commercio nonchè nella distribuzione di beni: se si tratta di quelli deperibili le operazioni di coordinamento sono ancora più determinanti. Trattare in giornata un prodotto delicato e sensibile, spiega il direttore di Agrintesa Moretti al nostro giornale, dà valore aggiunto ad un prodotto di qualità, rendendolo più competitivo. Il riferimento è alle fragole, ma il concetto è applicabile all’ortofrutta in genere che in tempi rapidi deve raggiungere il consumatore finale.
Il flusso veloce di materie prime (e di informazioni) è necessario per permettere di mantenere un elevato livello di efficienza e competitività.
A partire dagli anni Novanta, però, gli scenari sono via via cambiati, andando ad incidere su programmazione della produzione e approvvigionamenti, dove il sistema logistico condiziona le imprese. La coltura della fragola ha subito una forte contrazione in Romagna negli anni, lasciando spazio a produzioni del Mezzogiorno, ma anche a competitori europei come la Spagna. In questi casi la logistica ha sopperito in parte all’offerta di una referenza che, per numerosi motivi, andava scemando in un’area che con tanto impegno aveva messo a valore la rosacea.

Ora si riscopre il vantaggio di una filiera corta tra produttori e cooperative, tra azienda agricola e ortomercati che, a giudizio del responsabile della struttura coop, porta benefici. Freschezza, tracciabilità e soprattutto una breve percorrenza delle derrate sono fattori apprezzati dagli attori della filiera, in un contesto in cui il consumatore finale vede di buon grado la sostenibilità di ciò che sta acquistando. Meno chilometri da percorrere dal campo alla distribuzione equivale a dire anche meno CO2 nell’ambiente, oltre che coinvolgere un tessuto economico agricolo di prossimità.

Non è una ricetta per sovvertire un sistema di relazioni commerciali che, sia ben chiaro, è organizzato e risponde ad una logica di mercato globale, ma è opportuno riflettere su ciò che sta accadendo attorno al settore primario. Ridurre le distanze porta comunque vantaggi ambientali e operativi nella intera filiera – la logistica insegna – e il consumatore attento percepisce quelle che per tanti operatori sono ‘sfumature’, ma che col tempo possono assumere tinte forti.

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