La Posta elettronica certificata (Pec) obbligatoria: c’è il servizio Cia

Gennaio 2017

DALLA REDAZIONE – La normativa attuale prevede che tutti i contribuenti inscritti alla Camera di commercio debbano richiedere obbligatoriamente un indirizzo di posta elettronica certificata.

In tale posta certificata vengano inviate fatture da parte di cooperative a cui siete associati, comunicazioni degli enti pubblici (Province, Regioni, Comuni) e cartelle esattoriali da Equitalia ed Agenzia delle Entrate, ecc.

La Confederazione italiana agricoltori ha già provveduto in diverse occasioni a ricordarvi l’importanza della lettura costante della Pec (Posta elettronica certificata), pertanto vi invitiamo a passare presso i nostri uffici zonali per chiedere chiarimenti, ed eventualmente sottoscrivere il contratto di conferimento di incarico di lettura della vostra Pec.
Qualora la presa visione della posta elettronica certificata venga effettuata da voi stessi, la Cia si considera sollevata da ogni tipo di responsabilità dovuta dalla mancata lettura di quest’ultima.

Il contratto di lettura della vostra Pec è annuale e scade il 31 dicembre di ogni anno e si rinnova tacitamente salvo previa disdetta. Tale contratto va sottoscritto entro il 28/02/2017.
Se ad oggi non avete ancora richiesto la vostra casella di Posta elettronica certificata siete invitati a prendere contatto con gli uffici Cia della vostra zona.

Di seguito riportiamo le domande più frequenti (FAQ) inerenti la materia.

Che cos’è la Pec?

La Posta elettronica certificata (Pec) è il sistema che consente di inviare e-mail con valore legale equiparato ad una raccomandata con ricevuta di ritorno, come stabilito dalla vigente normativa (Dpr 11 febbraio 2005 n.68).
La Posta elettronica certificata garantisce – in caso di contenzioso – l’opponibilità a terzi del messaggio.
Il termine “Certificata” si riferisce al fatto che il gestore del servizio rilascia al mittente una ricevuta che costituisce prova legale dell’avvenuta spedizione del messaggio ed eventuali allegati. Allo stesso modo, il gestore della casella Pec del destinatario invia al mittente la ricevuta di avvenuta consegna.
I gestori certificano quindi con le proprie “ricevute” che il messaggio:
È stato spedito
È stato consegnato
Non è stato alterato

In ogni avviso inviato dai gestori è apposto anche un riferimento temporale che certifica data ed ora di ognuna delle operazioni descritte. I gestori inviano ovviamente avvisi anche in caso di errore in una qualsiasi delle fasi del processo (accettazione, invio, consegna) in modo che non possano esserci dubbi sullo stato della spedizione di un messaggio. Nel caso in cui il mittente dovesse smarrire le ricevute, la traccia informatica delle operazioni svolte, conservata dal gestore per 30 mesi, consentirà la riproduzione, con lo stesso valore giuridico, delle ricevute stesse.

La Pec è obbligatoria per le Imprese agricole?

Con la legge 17 dicembre 2012, n. 221 è stato confermato (art. 5) l’obbligo, per le imprese individuali (comprese le aziende agricole in regime di esonero Iva che si iscrivono al registro imprese della Camera di commercio), di comunicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata (Pec) per l’iscrizione nel Registro delle Imprese. Ha, altresì, confermato l’obbligo di comunicare la propria Pec anche per le imprese individuali, già iscritte nel Registro delle Imprese prima dell’entrata in vigore del suddetto decreto legge, che risultano attive. E questo entro il 30 giugno 2013”. Oltre che per tutte le società agricole il cui obbligo era già stato reso obbligatorio.

Ma a cosa serve?

Fornisce al mittente documentazione elettronica attestante l’invio e la consegna di documenti informatici, inoltre tale documentazione ha valore legale.
Pertanto a partire dal 1 luglio 2013, tutte le informative, dichiarazioni scambi di informazioni, richiesta documenti etc, tra imprese di qualunque forma e natura e la pubblica amministrazione dovranno essere effettuati esclusivamente tramite Pec.
Vista la sua importanza ai fini legali i possessori dell’indirizzo di posta dovranno periodicamente controllarlo.

Ma come posso fare ad adempiere a questo impegno?

L’imprenditore agricolo può gestirsi autonomamente la Pec andando a visionarla regolarmente.
Ma rivolgendosi ai Caf Cia c’è la possibilità di aderire al servizio di lettura Pec.

In cosa consiste?

Semplicemente consiste in un gruppo di persone (detto Polo servizi) che legge le Pec degli agricoltori che hanno dato il consenso e fanno avere le comunicazioni tramite posta, all’agricoltore o direttamente al funzionario dell’associazione in caso di pratiche avviate da essa.
Semplice facile e sicuro…

Articoli correlati

WhatsApp chat

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella privacy policy. Clicca ok per proseguire la navigazione e acconsentire all’uso dei cookie.