Nutrie: la regione approva la linea guida per il contenimento

giugno 2015

Piero Peri

La Giunta regionale ha recentemente approvato una Delibera che detta ai Comuni la linea guida da seguire per effettuare i piani di controllo sulla nutria fornendo alle amministrazioni comunali indicazioni utili per emanare delibere efficaci e inattaccabili sotto il profilo giuridico.

Si vuole così dare certezza e tranquillità agli operatori che dedicano il proprio tempo alle azioni di contenimento di questa specie che arreca danni ambientali, alla specie vegetali e animali autoctone, alle arginature dei corsi d’acqua naturali e artificiali, oltre che alle colture agricole e ad aumentare i rischi sanitari, con particolare riferimento a Leptospira e Salmonella.
I comuni devono predisporre i piani di controllo, anche in collaborazione con l’ente deputato alla gestione faunistica (Province o Città metropolitana), con gli enti gestori delle acque e con tutti i soggetti interessati a vario titolo al controllo della specie.
Nel ribadire il divieto all’uso di veleni e rodenticidi, così come ogni altro metodo non selettivo, sono indicate le possibili modalità di controllo.

Dall’uso delle gabbie-trappola dotate di matricola identificativa apposta a cura dell’ente/istituto utilizzatore, alle possibilità di abbattimento con l’uso di armi da fuoco.
In questo caso i soggetti che possono essere abilitati sono:

  • Le forze di polizia
  • I cacciatori durante l’esercizio dell’attività venatoria, esclusivamente nei territori loro assegnati per l’esercizio della caccia, nei periodi e negli orari consentiti dal calendario venatorio (3° domenica di settembre – 31 gennaio).
  • I coadiutori abilitati dalla Provincia ai sensi dell’art.16 della L.R. 8/94, per l’intero anno, su tutto il territorio comunale.
  • Gli agricoltori in possesso dell’abilitazione all’esercizio venatorio per l’intero anno, nel perimetro dell’azienda agricola in proprietà o in conduzione.

La Cia è pienamente consapevole che a seguito delle modifiche intervenute alla Legge quadro lo scorso anno, con l’emanazione della legge 11 agosto 2014, n. 116, il controllo di questa specie si è notevolmente complicato e, cosa di non poco conto, i danni da questa provocati non sono più risarcibili. Conseguentemente, oltre alla costante pressione nei confronti dei comuni, affinché diano attuazione alle necessarie delibere, non verrà meno l’azione nei confronti delle forze politiche per modificare il quadro normativo vigente.

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