Settembre 2016
Piero Peri
Dopo il bando sul Piano regionale di sviluppo rurale che concede contributi per l’approntamento dei mezzi di prevenzione dei danni provocati dalla fauna (da 3.000 a 30.000 euro) e il successivo avviso pubblico che concede gli stessi contributi per importi più bassi (da 200 a 2.500 euro) la Regione Emilia Romagna ha pubblicato un nuovo avviso per concedere contributi ai proprietari o conduttori di fondi inclusi negli Atc e nelle aree contigue dei parchi regionali nelle quali è consentito l’esercizio venatorio.
La Legge nazionale all’art. 15 e la vigente Legge regionale n. 8/94, art. 13 comma 1 prescrivono che ai proprietari o conduttori dei fondi inclusi negli Atc deve essere riconosciuto un contributo per l’utilizzo venatorio dei fondi stessi.
Negli anni scorsi alcune province della nostra regione avevano dato applicazione a questa norma destinando le scarse risorse disponibili a investimenti destinati a miglioramenti ambientali.
Analogamente l’avviso pubblico regionale prevede che possano essere erogati contributi ai proprietari dei fondi inclusi negli Atc nella misura di tre centesimi a ettaro (!) e finanziati interventi di miglioramento ambientali così individuati:
• Recupero e mantenimento di aree aperte in alta collina e montagna (oltre i 500 metri)
• Tutela degli ambienti idonei alla sosta, al rifugio, all’alimentazione, alla nidificazione della fauna, attraverso la conservazione di:
– siepi, anche alberate, alberi isolati o in filare o in piccoli gruppi in pianura (fino a 100 metri di altitudine)
– maceri e stagni in pianura (fino a 100 metri di altitudine)
– laghetti, stagni e punti di abbeverata in collina e montagna (oltre i 500 metri di altitudine)
• Mantenimento di prati polifiti permanenti in pianura (fino a 100 metri di altitudine)
• Mantenimento di bacini in risaia allagati con stoppie dopo la raccolta di riso.
Per gli interventi di miglioramento e valorizzazione ambientale sono riconosciuti contributi in base alla superficie interessata che variano in base alla tipologia di ambiente. A titolo esemplificativo si riconosce 400 euro ad ettaro per il recupero di aree aperte in montagna (minimo 0,5, massimi 4 ettari) e 0,25 euro/mq fino a un massimo di 0,5 ettari per la conservazione di maceri e stagni in pianura come pure per i laghetti, stagni e punti di abbeverata in collina e montagna. Ovviamente i richiedenti non devono beneficiare per le stesse superfici di altri finanziamenti pubblici previsti, a qualsiasi titolo, da normative nazionali, regionali o comunitarie oltre che di analoghe misure previste dagli Atc.
L’importo complessivo stanziato, per questo primo anno, è assai modesto e ammonta a complessivi 100.000 euro. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il prossimo 26 ottobre.
Chi fosse interessato a presentare la domanda e ottenere più precise informazioni può rivolgersi presso i nostri uffici.