Novembre 2014
Claudio Bertuccioli
L’Ausl della Romagna avvierà a breve un progetto che tende al miglioramento degli stili di vita e del comportamento alimentare dei cittadini riminesi. L’iniziativa è stata illustrata nei giorni scorsi da Fausto Fabbri, direttore della Uo (Unità operativa) igiene degli alimenti e nutrizione dell’Ausl Romagna.
Studi e ricerche effettuati in vari Paesi hanno definitivamente sancito che un consumo significativo di frutta e verdura, unitamente all’utilizzo di olio extravergine di oliva, sono un ottimo antidoto a malattie responsabili della morte precoce di molti individui. Partendo dal presupposto che prevenire è sempre meglio che curare, il servizio sanitario regionale ha deciso di promuovere un progetto denominato Gruppi in salute (abbreviato in Gins) che punta ad incidere su comportamenti e stili di vita di gruppi sociali ben determinati. La scelta di “agire su gruppi sociali”, è stata dettata dalla constatazione che azioni rivolte verso singole persone hanno una scarsa probabilità di successo mentre le medesime iniziative, se rivolte a raggruppamenti di individui con abitudini e modalità di alimentazione simili, hanno una maggior probabilità di cogliere nel segno.
In seguito a queste considerazioni l’Ausl Romagna ha deciso di prendere in considerazione il gruppo sociale rappresentato da quelle persone che per ragioni di lavoro o studio sono costrette a pranzare frequentemente fuori casa. L’obiettivo del progetto Gins sarà quello di sensibilizzare coloro che si occupano di ristorazione collettiva come mense (scolastiche e aziendali), ristoratori, gestori di bar e agriturismi, nel mettere in atto alcuni comportamenti in grado di soddisfare la richiesta dei clienti che desiderano avere a disposizione almeno un menù in grado di nutrire in modo “gustoso, bilanciato e salutare”.
Priorità quindi a cibi il più possibile integrali, con preferenza per vegetali come frutta e verdure di stagione, legumi tutti coltivati nel territorio vicino ai luoghi di preparazione (agricoltura di prossimità) e poveri di carni rosse, salumi, sale e zuccheri raffinati. Si tratta di un’iniziativa molto positiva sia per i suoi risvolti salutistici, sia perché può interessare le aziende agricole su due fronti: agriturismi come fornitori di menù approvati dal circuito Gins, aziende produttrici di frutta, verdure, legumi e farine integrali come fornitori di prodotti di qualità a ristoratori, bar e mense.