Trattori tedeschi in marcia contro i rincari energetici e gli aumenti delle tasse

manifestazione

Claudio Ferri, direttore Agrimpresa

Alcuni l’hanno definita ‘trattore selvaggio’, la protesta degli agricoltori tedeschi che con mezzi i meccanici hanno paralizzano il traffico di numerose città al fine di dare enfasi ad un disagio generale nelle campagne. Un malessere, e lo raccontano i tanti video che navigano sui social, che è sfociato in azioni ‘forti’, con spandimento di liquami in aree cittadine e su strade di grande percorrenza. 

La mobilitazione nazionale è un’accusa contro la politica agricola del governo Scholz ed ha coinvolto circa 100mila trattori in tutta la Germania che, nella fase conclusiva, si è recata a Berlino. 

Joachim Rukwied, presidente della Dbv, la principale organizzazione agricola, ha sollecitato il governo federale affinché ritiri i piani di aumento delle tasse, ma il ministro del Dicastero agricolo ha annunciato un’eliminazione graduale, nell’arco di tre anni, degli sgravi fiscali sull’acquisto del gasolio agricolo, dopo aver già ritirato la prevista eliminazione dell’esenzione dal pagamento della tassa automobilistica per i mezzi agricoli. 

Vicinanza all’associazione tedesca è stata espressa inoltre da altre confederazioni europee: un sostegno è venuto anche dal presidente della Fnsea, l’associazione maggioritaria delle imprese agricole francesi, Arnaud Rousseau. Le agevolazioni sui carburanti agricoli è stata affrontata e ‘risolta’ parzialmente dal governo di Parigi. “Per la prima volta da decenni questa legislatura europea ha creato la percezione di un’Unione nemica degli agricoltori e delle categorie produttive”, ha commentato Paolo De Castro, membro PD del Parlamento europeo e della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale, durante il dibattito a Strasburgo tra gli eurodeputati e il Commissario per l’agricoltura, il polacco Janusz Wojciechowski. 

Per De Castro “Non siamo stati in grado di costruire un progetto che coinvolga l’agricoltura europea facendola sentire protagonista della transizione verde, e non imputata – ha detto -, ma senza l’adesione convinta dei nostri agricoltori e dell’intero sistema agro-alimentare, qualsiasi prospettiva di neutralità climatica diventa irrealizzabile”.

Riguardo alle manifestazioni delle ultime settimane, l’europarlamentare sottolinea, infine, che “ignorare le richieste e le istanze di agricoltori e produttori, etichettandoli superficialmente come movimenti estremisti, sarebbe l’ennesimo errore”. Le proteste degli agricoltori in corso in questi mesi nel Vecchio Continente dimostrano ormai quanto il settore sia in costante fermento: è l’opinione di Confeuro, la Confederazione degli agricoltori europei e del mondo, nel sottolineare che il dissenso espresso dagli agricoltori olandesi, a quelli francesi fino ad arrivare alle istanze dei produttori tedeschi confermano quanto il comparto europeo sia sostanzialmente insoddisfatto della Pac in vigore.

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