Bambina patatina, piccolina, tra ciuffi di prezzemolo sei nata tu

giugno 2015

Il titolo riecheggia una canzone di successo di mezzo secolo fa dedicata alle patatine, note che ancora oggi ritornano nei “jngle” pubblicitari dedicati alle goduriose patate. Tugnazz, nel risentirla, si commuove: “La suonavano i juke box, anche a Bagno Paradiso. Musica che piaceva molto alle tedeschine, “ja ja allegria”, che poi la sera mi impegnavano in battaglie amorose con abrasioni da brandina”.

Lasciando perdere le pataccate di Tugnazz, si fa presto, ancora una volta, a dire patata. Ad esempio, Giulio Cesare, Dante Alighieri, Leonardo Da Vinci non ebbero mai modo di assaporare le patatine. Per il semplice motivo che le patate, come altri prodotti agricoli oggi d’uso consueto, sbarcarono dalle Americhe in Europa solo a metà del 1500. Gli indios peruviani, le patate venivano da colà, le chiamavano “bappata”. Da cui il nome italiano, patata. I marinai di allora le apprezzarono subito: erano più gustose delle solite rape. Ma nella vecchia Europa, diffidente, l’avanzata della patata nel mangiare popolare, fu lenta e faticosa (oggi è diverso, basta la pubblicità). Anche perché, tra 1600 e 1700, non avevamo ancora imparato a sbucciarle. D’accordo, era un tubero a lunga conservazione, si pensava allora, ma i bitorzoli della patate impaurivano: come se potesse procurare brutte malattie. Finchè, nel correre del 700, un farmacista francese, Parmentier, vinse un concorso pubblico che richiedeva surrogati del pane in tempi di carestia. Parmentier era stato prigioniero di guerra dei “crucchi”: nel suo rancio, trovava “kartofflen”, cioè patate.
La fame, si sa, aguzza l’ingegno. Di lì iniziò la spettacolare rimonta della patata, tuttora in corso: a voi la scelta prediletta. Ma fritte nello strutto con rosmarino, suggerisce Tugnazz, sono libidine.

Il Passator Cortese

Articoli correlati

WhatsApp chat

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella privacy policy. Clicca ok per proseguire la navigazione e acconsentire all’uso dei cookie.