Cinquanta capi di razza romagnola seguono una dieta ‘naturale’

Alessandra Giovannini
San Martino in Pedriolo (Bologna) – Luigi Masi abita a San Martino in Pedriolo, una frazione del Comune di Casalfiumanese attraversato dal torrente Sillaro e segue una cinquantina di bovini tutti di razza romagnola e tutto bio. “Una scelta che abbiamo fatto una vent’anni di anni fa – racconta Masi -. Nei terreni non facevamo particolari trattamenti e allora abbiamo deciso per il bio, anche per un rispetto ambientale a tutto tondo. Inizialmente avevamo anche allevamento da latte poi ci siamo dedicate solo alle Romagnole”.
Quali sono le difficoltà di seguire un regime biologico?
“Finché tutto va bene non ci sono difficoltà – dice Masi -. L’importante è non dare farmaci non consentiti nei trattamenti e per l’ingrasso dare alimenti con mangimi biologici. Noi siamo in collina e nei nostri terreni non possiamo coltivare tutto bio, abbiamo solo l’orzo che aggiungiamo nel foraggio. Il mais lo compriamo fuori. Intorno a noi abbiamo tutti terreni bio e questo è un bene. Per il resto, allevare bio è un piacere”.
Ha avuto problemi con l’inondazione?
“No, per fortuna nessun problema, siamo in un terreno argilloso. Solo qualche smottamento ma questo fa parte della normalità”.