Costituita Unapera, un nuovo soggetto che rappresenta il 70% della produzione nazionale

pere

“I tentativi precedenti di aggregazione sono stati lodevoli ma insufficienti, cerchiamo la massima coesione e il massimo coinvolgimento”

Si è costituita Unapera, società consortile a responsabilità limitata fra 25 imprese – 13 Organizzazioni di produttori e 12 non Op – che rappresentano oltre il 70% delle pere commercializzate sul mercato italiano nell’ultimo triennio e più del 55% dell’export nazionale di questo frutto.

Lo rende noto il nuovo organismo che nel luglio scorso, a Ferrara, ha dato vita a questa aggregazione  in una regione, come quella dell’Emilia -Romagna dove la coltivazione di questa frutto vale il 35% della Plv frutticola e coinvolge 15mila addetti. Il progetto, si legge nel comunicato, “non ha precedenti nella storia della frutticoltura del nostro Paese”.

Un progetto, sostenuto dalla cooperazione emiliano romagnola, che punta ad occuparsi dello sviluppo della qualità su tutte le pere dei soci attraverso la definizione di standard comuni e un controllo collettivo che consenta un’immissione sul mercato gestita da Unapera, mentre la vendita resterà in capo alle singole imprese socie.

“Una vera e propria rivoluzione organizzativa – sottolinea Unapera –  che vuole incrementare la qualità dell’offerta pericola, riconquistare i consumatori e tornare a dare redditività ai produttori”.

In tutto questo la territorialità avrà un ruolo centrale, con la produzione della Pera dell’Emilia Romagna Igp che sarà sviluppata fino a raggiungere, nei prossimi tre anni, il 35% della superficie dell’area di riferimento.

“Siamo 25 imprese che da anni valorizzano il prodotto pera, ma ora hanno deciso di farlo assieme – commenta il presidente Adriano Aldrovandi. – La costituzione della nuova società è il primo atto per sviluppare l’Aop , poi partirà l’iter di riconoscimento. É un progetto di rilevanza nazionale ma con un forte legame col territorio, aperto, perchè contiamo di coinvolgere altre realtà nei prossimi mesi. Vogliamo garantire il futuro della pericoltura dell’Emilia Romagna e degli areali limitrofi pensando all’intera filiera, dalla produzione alla commercializzazione, a tutto l’indotto. L’obiettivo è quello di alzare la qualità al consumo delle pere, accompagnandolo con un nuovo approccio al mercato capace di qualificare e segmentare l’offerta”.

“Le pere hanno perso il 24% dei consumi tra il 2016 e il 2020 – ricorda Roberto Della Casa, responsabile del progetto Unapera – Una diminuzione dovuta in buona parte all’incostanza della qualità dei frutti in commercio. Le pere sono difficili da coltivare e negli ultimi anni sono state colpite da diverse avversità, ma quando la qualità non è costante i consumatori si disaffezionano.
Il 62% degli italiani, secondo le indagini del Monitor Ortofrutta di Agroter, lamentano infatti una qualità troppo variabile; ma la buona notizia è che il 29% dei nostri connazionali ha nella pera il suo frutto preferito. Per rilanciare il prodotto pera sono necessari accordi di programma sul fronte commerciale e marketing con le imprese della distribuzione moderna e i grossisti di riferimento: senza un programma di sviluppo le pere rischiano di diventare un prodotto marginale.

Unapera è il risultato di un innovativo processo di aggregazione ed è anche un unicum nel settore: è infatti la prima Aop ortofrutticola d’Italia che concentra l’offerta e la immette sul mercato con lo sviluppo di accordi e contratti con gli operatori terminali al dettaglio, lasciando la fatturazione del prodotto in capo ai soci, così come previsto dal Regolamento Omnibus dell’Unione Europea. L’Igp ha un ruolo fondamentale, è uno straordinario elemento di aggregazione tra sistema produttivo e distributivo; le catene cercano distintività e il prodotto a indicazione geografica protetta può essere un’offerta premium nei confronti del consumatore.
La pera è un frutto dai grandi benefici nutrizionali e dalle caratteristiche gustative uniche, tanto da poter essere annoverata tra le gourmandise. Con il piano di miglioramento degli standard di qualità commerciale ci sono tutti i presupposti per far crescere il mercato della pera verso nuovi successi”.

Il nuovo gruppo parla inoltre di “ un progetto che per profondità e dimensioni non ha paragoni nel settore: i tentativi precedenti di aggregazione sono stati lodevoli ma insufficienti, cerchiamo la massima coesione e il massimo coinvolgimento. Non abbiamo la presunzione di aver raggiunto l’obiettivo e di voler fare tutto da soli, sentendoci autosufficienti. Tutt’altro. Il nuovo soggetto è aperto alla filiera, anche delle regioni limitrofe; oltre che alla società civile, vista l’importanza del comparto pericolo per il nostro territorio”.

Le imprese che hanno fondato Unapera

A.F.E., Unacoa, Apoconerpo, Apofruit Italia, Bergonzoni, Alegra, Biop, Cico, Mazzoni, Cipof, Consorzio Frutteto, Ceor, Eur.O.P.Fruit, Gobbi Dino, Granfrutta Zani, La Buona Frutta, Minguzzi, Op Costea, Coferasta, Op Kiwi Sole, Spreafico, Opera, Natura Italia, Origine Group, Orogel.

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