L’organismo è operativo anche in Emilia Romagna e in Piemonte
Si è costituita a Brescia Aop Latte Italia, la prima Associazione di Organizzazioni di Produttori italiana del settore lattiero caseario che concentrerà 1 milione di tonnellate di latte, pari a poco meno del 10% del latte italiano, di cui oltre 700 mila destinate a produzioni Dop, per lo più Grana Padano. Soci fondatori sono le Op Agrilatte, Latte Indenne e Santangiolina per la Lombardia, Agri Piacenza latte per l’Emilia Romagna e Piemonte latte per la regione Piemonte; sarà presieduta da Carlo Mizzi di Lodi, amministratore di Santangiolina, coadiuvato dai tre vicepresidenti Michele Cerutti (Piemonte latte), Guido Bardi (Agri Piacenza latte) e Francesco Martinoni (Latte Indenne).
Quanto al consiglio di amministrazione sarà composto da dieci allevatori, con la direzione affidata per i primi tre anni a Marco Ottolini, attuale direttore di Agrilatte. ”È la prima significativa aggregazione nel settore lattiero-caseario – commenta il presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri – che ponendosi all’apice di una filiera di Op in qualità di struttura di servizio strategica, avrà come principali obiettivi quello di ottimizzare i costi di produzione, che in Italia sono ancora troppo alti, di gestire i periodi di crisi e di elaborare strategie commerciali e di impresa”. Mizzi sottolinea come la Aop cercherà di valorizzare al meglio il latte dei suoi oltre mille soci, aperta a tutte le Op italiane che decideranno di condividere lo stesso percorso, per raggiungere entro il prossimo triennio almeno 2 milioni di tonnellate di latte gestito.
“Il riconoscimento della prima Associazione di Organizzazioni di produttori del latte è un fatto importante, l’indicazione di una via maestra che va percorsa per dare competitività a un settore che sta attraversando una congiuntura non facile, in Italia e in Europa”, commenta l’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli la nascita della Aop riconosciuta da parte di Regione Lombardia, ma operativa anche in Emilia Romagna e in Piemonte. “Si tratta di un’associazione di cui fanno parte anche produttori emiliano-romagnoli – ricorda Caselli – e il mio auspicio è che ora alle cinque Op fondatrici se ne possano aggiungere altre, per dare ancora più forza all’organismo. Non dimentichiamo infatti che l’agricoltura contrattualizzata è il primo strumento per sostenere la competitività dei produttori di latte, migliorando la programmazione e la contrattazione del prodotto. Questo riconoscimento dimostra che gli strumenti messi in campo dalla nuova Ocm, Organizzazione comune di mercato. possono funzionare e premia lo sforzo da molti anni messo in campo anche da Regioni come l’Emilia Romagna per l’aggregazione economica del mondo agricolo, portando a risultati significativi per contrastare la volatilità dei prezzi. Tutto ciò è tanto più vero in un settore quale quello lattiero-caseario che in tutta Europa sta facendo i conti con la non facile transizione dal regime delle quote latte”.
(fonte: Ansa)