Gestione del rischio per le assicurazioni agevolate: sistema complicato e difficoltoso

Maggio 2017

Enrico Bergami, responsabile tecnico Caa Emilia Romagna

Complicazione assurda. Con l’ultima riforma della Pac ed a partire dal 2015, il sistema assicurativo agevolato per il raccolto, gli animali e le piante ha assunto caratteristiche gestionali e di procedimento amministrativo profondamente diverse rispetto a quanto succedeva negli anni precedenti.

A partire dal 1° gennaio 2015, la copertura assicurativa agevolata dei rischi agricoli è effettuata nell’ambito del Programma di sviluppo rurale nazionale 2014-2020 (Psrn) e nell’ambito del nell’ambito del Programma nazionale di sostegno del settore vitivinicolo.

Sostanzialmente, mentre prima del 2015, a parte la vite, tutto il resto veniva gestito sul “primo pilastro” in modo abbastanza agevole nell’ambito della domanda Pac, oggi viene gestito sul “secondo pilastro” nell’ambito del Psrn con modalità operative estremamente complesse e farraginose. La semplificazione, tanto sbandierata in ogni istanza istituzionale e non, di fatto si è concretamente tradotta in complicanza applicativa estrema. Stante così le cose, in molti è anche sorto il ragionevole dubbio sull’efficacia del principio dell’agevolazione assicurativa.

Soprattutto i Consorzi di difesa ed i Caa si sono trovati e si trovano a gestire situazioni molto complesse, a volte senza la possibilità di dare soluzioni soddisfacenti per l’azienda assicurata. In questa sede non ritengo sia il caso di descrivere tutti i passaggi burocratici da fare per giungere al pagamento dell’aiuto, ma è un vero percorso ad ostacoli. Come sta succedendo per l’annualità 2015, tra il primo e l’ultimo ostacolo, stanno passando oltre due anni. Dove è da ricerca la causa di una simile situazione?

Chi è il “colpevole”?

Senza stare a pesare, i tre principali fattori che hanno determinato questo stato di cose sono: regolamenti Ue (il principale e il 1305 citato sopra) che normano già la materia in maniera stringente e poco elastica (soprattutto sulla modalità di definizione delle rese aziendali); decreti ministeriali e conseguenti circolari applicative che hanno aggiunto notevoli complicanze e passaggi burocratici aggiuntivi come il Pai che non esiste in nessun altro paese europeo.

Peso determinante nella complicazione nazionale l’ha avuto il famoso decreto di gennaio 2015 battezzato “agricoltura 2.0”; procedure informatiche per la gestione del sistema che si sono rivelate complesse, inadeguate ed in diversi momenti malfunzionanti. Due anni di lavoro dentro questo sistema, tra l’altro, ci hanno anche evidenziato che i diversi rattoppi, piccole modifiche, tentativi di snellimento e “semplificazione”, deroghe e slittamenti di scadenze, hanno dato risultati scarsi e poco apprezzabili. Pertanto, se si vuole snellire, semplificare e velocizzare in modo sostanziale l’attività legata all’assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante, è necessario rivedere in modo sostanziale le norme e la loro applicazione non solo a livello nazionale ma anche in ambito di regolamentazione comunitaria.

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