Grazie alle mele un aiuto per nuove terapie antinfiammatorie

casse di mele Pink Lady

Alessandra Giovannini

Un partenariato tra Maria Cecilia Hospital e Consorzio Melinda apre la strada a soluzioni innovative per il trattamento di patologie infiammatorie e cardiovascolari. Un esempio perfetto di come salute e alimentazione possano essere coniugate in modi nuovi e significativi.

Maria Cecilia Hospital di Cotignola, e il Consorzio Melinda insieme, per esplorare il potenziale terapeutico degli estratti di mela nella lotta contro le patologie croniche infiammatorie e cardiovascolari, creando un ponte tra l’eccellenza clinica e la naturalità della frutta. Al centro della collaborazione, che coniuga i temi della salute e dell’alimentazione, un progetto di ricerca innovativo che comprende due studi sugli esosomi che potrebbero migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti.
Gli esosomi sono piccole vescicole extracellulari derivanti dalle mele, di dimensioni piccolissime, circa 1/100 della grandezza di una cellula, che rivestono un ruolo chiave nello scambio di informazioni intercellulari. A tutti gli effetti sono “messaggeri” che trasportano il loro carico di informazioni sotto forma di acidi nucleici, proteine e lipidi, da una cellula all’altra. Questa loro funzione ha scaturito l’interesse della comunità scientifica internazionale come possibili mediatori di messaggi rigenerativi per diverse patologie. “Il primo studio, iniziato nel 2020 – sottolinea Barbara Zavan dell’Università di Ferrara -, ha rivelato che le mele non solo sono un alimento sano ma utilizzano i loro esosomi per comunicare con le nostre cellule, attivando segnali che riducono lo stress ossidativo, spengono l’infiammazione e stimolano la produzione di collagene. Questi benefici promuovono il benessere generale e la rigenerazione cellulare”.

Ad aggiungere notizie Luca Lovatti, responsabile di Ricerca e Sviluppo del Consorzio Melinda. “Le vescicole extracellulari svolgono un ruolo cruciale nella trasmissione di segnali tra le cellule che sono fondamentali per la regolazione dell’omeostasi e della risposta cellulare a stimoli esterni e interni”. Il secondo studio, denominato Naive nell’ambito del progetto NextGenerationEU PNRR Hub OnFoods e guidato dall’Università di Ferrara con la partecipazione di Bict, azienda biotecnologica specializzata in sviluppo bioprocessi e prodotti industriali ispirati dalla natura, approfondirà, invece, l’uso degli esosomi vegetali come prebiotici per correggere complicazioni cardiovascolari legate alla malnutrizione, esplorando le interazioni tra intestino e sistema cardio-circolatorio. Questo progetto rappresenta un passo significativo verso lo sviluppo di trattamenti ecocompatibili e sostenibili, in linea con i principi della bioeconomia circolare, dimostrando come la collaborazione tra settori apparentemente distanti possa generare innovazioni straordinarie. Il progetto condotto presso Maria Cecilia Hospital sarà supervisionato da Letizia Ferroni (nella foto sopra) del laboratorio di ricerca traslazionale, che si occuperà delle analisi in vitro su modelli cellulari. Questi studi garantiranno un’attenta valutazione degli effetti degli esosomi vegetali derivati dalle mele biologiche nei contesti clinici simulati, fornendo dati preziosi per la comprensione dell’impatto di tali terapie sulla fisiologia cellulare e sulle vie di segnalazione molecolare coinvolte nelle patologie in esame.

“Questo progetto unico nel suo genere – conclude la direttrice scientifica dell’ospedale, Elena Tremoli -, rappresenta una preziosa opportunità per avanzare nella lotta contro le malattie cardiovascolari e promuovere una migliore qualità della vita per gli individui affetti da queste patologie, nel quadro di un forte impegno per l’innovazione e il benessere dei pazienti”.
Grazie a questo progetto, il futuro della medicina e della nutrizione appare sempre più integrato e promettente.

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