In calo gli infortuni in agricoltura, ma occorre informare sempre di più

In un convegno promosso da Cia – Agricoltori Italiani, Adifer e Unipol sono stati descritti i mezzi di prevenzione e illustrati i dati relativi agli incidenti nel settore primario
MODENA – A livello nazionale il calo degli infortuni sul lavoro agricolo nell’ultimo quinquennio registra un meno 14,8%, ancora più accentuata la diminuzione nella regione Emilia Romagna (-16,0%) anche se nei primi nove mesi del 2018, i dati indicano per la regione una leggera ripresa. Sono dati emersi nel corso del convegno sulla sicurezza in agricoltura e salute degli operatori organizzato da Cia – Agricoltori Italiani, Adifer con la collaborazione di Unipol, in cui sono stati ricordati i principali accorgimenti per limitare gli infortuni nel settore primario.
I rappresentanti di Asl e Inail hanno confermato che gli infortuni sul lavoro nel settore agricolo fanno registrare un andamento costantemente e sensibilmente decrescente, anche se, va detto, che negli ultimi anni si nota un’inversione di tendenza caratterizzata da un crescente interesse professionale e imprenditoriale per il settore da parte delle nuove generazioni. In generale, è stato detto, il calo degli infortuni è da attribuire anche in larga parte al miglioramento delle condizioni di lavoro e alle numerose iniziative intraprese per la sicurezza nel lavoro agricolo “come costantemente facciamo come organizzazione agricola – ha detto il presidente della Cia modenese, Alberto Notari – ricordando che, secondo una recente ricerca Inail, oltre il 55% dei morti in agricoltura è da collegare all’uso del trattore”.
Dai dati risulta infatti che, a livello territoriale, l’Emilia Romagna è la regione italiana con il numero più elevato di infortuni agricoli anche se in netta diminuzione. “Le principali cause di incidenti sono trattori, alberi cardanici, motoseghe, motozappatrici, motocoltivatori e scale, i principali mezzi utilizzati nei campi e in azienda che possono procurare infortuni e decessi”, ha detto Renato di Rico del Servizio prevenzione sicurezza dell’Asl modenese. Nonostante il calo nell’ultimo quinquennio, l’agricoltura è uno dei settori che più è soggetto ad infortuni sul lavoro “quindi – ha sottolineato Notari – non bisogna abbassare al guardia”.
“Nel periodo gennaio-novembre 2018 il numero degli incidenti sul lavoro denunciati è aumentato dello 0,7% – ha osservato Raffaele Delli Carri dell’Inail – mentre in agricoltura si registra invece un calo dell’1,7%. Gli infortuni indennizzati nel 2018 in Emilia Romagna, poi, sono stati 3.330 (il più alto tra le regioni) e a Modena 421, dopo Forlì-Cesena e Ravenna”. La stragrande maggioranza delle denunce riguarda le patologie dell’apparato muscolo scheletrico (72,4% del totale), seguite dalle sindromi del tunnel carpale (14,0%) e dalle ipoacusie o sordità da rumore (10,1%). Ogni anno, infine, vengono segnalati una decina di casi di tumore professionale.
“Nel settore agricolo, in questi anni, sono stati fatti passi in avanti importanti sul versante della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro – commenta Paolo Lutti, presidente di Adifer Emilia e Amministratore delegato di Prodomo Servizi -.Occorre dunque proseguire, insieme alle associazioni di rappresentanza del mondo agricolo e in collaborazione fattiva con le istituzioni preposte, nel percorso di sensibilizzazione e informazione, per trasformare quelli che a molti sembrano solo obblighi burocratici, in opportunità che consentano di ammodernare le nostre imprese agricole, rendendo più sicuro il lavoro”.
Hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della provincia Giandomenico Tomei e il presidente della Cia Emilia Romagna, Cristiano Fini.