La rosa e la cipolla (derby in rima)

Dicembre 2015
Tra la rosa e la cipolla c’era grande gelosia e talor tra zolla e zolla bisticciar le si sentìa.
E la rosa vanitosa disse forte un bel mattino: “Sono proprio la più bella, son la sposa del giardino”.
La cipolla litigiosa con lo sguardo un poco storto le rispose: “Bella cosa, la regina son dell’orto”.
E la rosa: “Il giardiniere ha la cure d’una madre, ha carezze sì leggere per le foglie mie leggiadre”.
La cipolla: “L’ortolano ha me le stesse cure, mi concima con la mano e mi avvolge di premure”.
“Io son bella a meraviglia nel bel vaso del salotto”. “Io più cara alla famiglia so eccitarne lo stracotto”.
“Si profuma chi mi odora”: “Si profumano gli sciocchi, io ben meglio a chi mi odora strappo lacrime dagli occhi”.
“Io più bella fo la gente” “Io la stuzzico nel gusto”. “Vile erbaccia puzzolente”. “Traditor, spinoso arbusto”.
Intervenne nella lite a sedar la nuova asprezza mamma zucca dalla mite filosofica saggezza.
“State buone, al mondo ancora posto c’è per tutti alfine, per chi è tosta e per chi odora, per il ghiotto e per il fine”.
Il Passator Cortese