BOLOGNA – La Commissione europea ha modificato il dispositivo del ‘de minimis’ in ambito agricolo: i tetti salgono da 25 a 50mila euro nel classico periodo di tre anni. L’aumento del massimale per impresa tiene conto di diversi fattori, tra cui l’esperienza acquisita, gli sviluppi del mercato e l’inflazione eccezionale registrata negli ultimi anni in questo settore, ma anche quella che si prevede nel periodo fino alla scadenza del regolamento che resterà in vigore fino al 31 dicembre 2032. Queste le modifiche.
Adeguati anche i “massimali nazionali”, calcolati sulla base del valore della produzione agricola dello Stato membro, che passano dall’1,5% al 2% della produzione agricola nazionale, e il periodo di riferimento è esteso dal 2012-2077 al 2012-2032, il che permette di tenere conto dell’incremento di valore registrato dalla produzione agricola soprattutto negli ultimi anni e di aumentare di conseguenza il massimale nazionale per tutti gli Stati membri.
Soppresso il “limite settoriale”, che impediva agli Stati membri di concedere allo stesso settore di prodotti aiuti ‘de minimis’ superiori al 50% del massimale nazionale. Inoltre, è stato introdotto un registro centrale obbligatorio degli aiuti ‘de minimis’ a livello nazionale o europeo, che aumenterà la trasparenza e ridurrà gli oneri amministrativi a carico degli agricoltori, per lo più microimprese, che attualmente utilizzano un sistema di autodichiarazione. Inoltre, il compito di controllare la conformità alle norme non incomberà più su di loro (i registri centrali sono al momento volontari per gli Stati membri).