Settembre 2015
MILANO – “La storia di WE-Women for Expo, viene da lontano. Il progetto iniziale, da subito internazionale, è stato prima costruito, poi abbandonato per alcuni anni e infine ripensato e ripreso quando sono diventata Ministro degli Esteri, nell’aprile del 2013.
Ricordo brevemente questa storia per partire da una constatazione molto semplice: il tema scelto per Milano – nutrire il pianeta, la sicurezza alimentare – ha la dimensione “donne” al centro. Direi per definizione. Non solo perché le donne sono – naturalmente e storicamente – le prime agenti della nutrizione; ma perché sono ormai larga parte dei produttori agricoli. Sono donne il 70% dei piccoli produttori nel continente africano, dove continua a concentrarsi una parte rilevante del problema fame e malnutrizione. E sono gestite da donne gran parte delle nuove start-up agricole in un paese come il nostro, oltre al ruolo professionale che le donne da sempre hanno nella filiera dell’alimentazione. In sintesi: a qualsiasi latitudine si guardi, le donne sono e saranno essenziali nel futuro della sicurezza alimentare. In aggiunta, abbiamo dato grande importanza al tema dello spreco alimentare: come noto, un terzo del cibo prodotto nel mondo viene oggi sprecato (nella fase del consumo) o perduto (nel processo produttivo).
È una cifra enorme, in particolare quando la produzione di cibo è entrata – e questo vale anche per l’acqua – in una fase di scarsità relativa. Le tendenze demografiche, i cambiamenti climatici, la modifica delle diete nelle nuove economie si sommano e producono questo risultato: se fino a due decenni fa la produzione era sufficiente (e quindi la fame nasceva essenzialmente da un problema di povertà e di distribuzione), nei prossimi due decenni entreremo in un’era di scarsità. Anche per questa ragione, abbiamo prodotto per Milano un documento specifico: un’Alleanza delle donne contro lo spreco alimentare e per garantire alle donne maggiori diritti in campo alimentare. Dall’accesso al credito, ai diritti di proprietà delle terre, al perseguimento di una piena uguaglianza di fronte alla legge. Infine, è una mia profonda convinzione che We-Women for Expo, debba restare in piedi anche dopo Milano, tracciando la vita delle Expo future.
Expo 2015 deve diventare, su queste basi, una tappa irrinunciabile per chiunque creda che le donne rappresentino un formidabile motore di crescita e di cambiamento in tutto il mondo”.