
Settembre 2015
BOLOGNA – A seguito dei risultati dei controlli effettuati nel mese di agosto nell’ambito del sistema di sorveglianza regionale e delle segnalazioni pervenute, si sta evidenziando una situazione di aumentato rischio di contaminazione di AFM1 nel latte bovino.
L’attuale Piano regionale di sorveglianza, ha già previsto per il terzo trimestre 2015 un aumento del numero dei campionamenti ufficiali per il monitoraggio del livello di contaminazione del latte bovino presso le aziende di produzione. In attesa di definire, sulla base dei risultati complessivi del terzo trimestre, un’eventuale intensificazione dei campionamenti ufficiali anche per il IV trimestre o l’attivazione di un piano di emergenza nel caso in cui si verifichino condizioni di elevato rischio, il Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia Romagna ritiene opportuno ribadire le seguenti indicazioni operative raccomandandone la puntuale applicazione.
Autocontrollo
Tutti i produttori della Regione, sia che l’autocontrollo sia effettuato direttamente, sia che sia effettuato dalle ditte che ritirano il latte o da parte degli stabilimenti di trasformazione, dovranno intensificare la frequenza delle analisi per il controllo dell’AFM1 nel latte già in essere, prevedendo un controllo almeno mensile ed eventuali analisi mirate per rilevare modifiche dovute a diversi lotti di mais o di mangime introdotti nella dieta.
Controlli ufficiali
Come sopra riportato il numero dei campioni ufficiali già programmato, compresi quelli previsti negli stabilimenti di trasformazione, appare sufficiente a rilevare situazioni di rischio. Deve però essere comunicato al Servizio sopra indicato, con la massima sollecitudine – afferma una circolare – il riscontro di positività o livelli soglia di attenzione di 40 ppt nelle analisi svolte nel piano autocontrollo e/o nei campioni ufficiali eventualmente effettuati.
Tali comunicazioni saranno effettuate direttamente per posta elettronica all’indirizzo lnocera.regione@emilia-romagna.it indicando l’azienda di produzione e l’impianto di trasformazione interessati, il livello di contaminazione e il laboratorio che ha effettuato l’analisi.



