Rinnovabili, il Parlamento Ue velocizza iter per la loro diffusione

energie rinnovabili

Claudio Ferri

DALLA REDAZIONE – La Commissione europea ha presentato un progetto di legge, come parte del pacchetto REPowerEU, per ridurre la dipendenza europea dalle importazioni di combustibili fossili dalla Russia, in seguito all’aggressione all’Ucraina.
La proposta modificherà le direttive sulle energie rinnovabili, sull’efficienza energetica e sul rendimento energetico nell’edilizia.

Nel testo, che rappresenta il mandato del Parlamento per i negoziati con i governi Ue, i deputati hanno ridotto la durata massima della procedura autorizzativa per i nuovi impianti situati in “zone di accelerazione per le energie rinnovabili” dai dodici mesi proposti dalla Commissione a nove mesi. Queste zone dovrebbero essere delineate da ogni Paese Ue in base alla propria capacità di installare le energie rinnovabili più velocemente.
Qualora l’autorità competente non dovesse rispondere entro la scadenza prevista, il permesso sarebbe approvato secondo il principio del “silenzio positivo”.

Al di fuori di tali zone, la procedura autorizzativa non dovrebbe superare i 18 mesi, e non più due anni come inizialmente proposto.

La Commissione intende snellire la procedura di concessione dei permessi per nuovi impianti

Per quanto riguarda il ripotenziamento degli impianti già esistenti, la durata massima sarà di sei mesi. Nello stabilire le regole per le zone di accelerazione per le energie rinnovabili, i Paesi Ue dovranno evitare – o contenere significativamente – un impatto ambientale negativo.

I siti Natura 2000, i parchi, le riserve naturali e le rotte migratorie identificate di uccelli e mammiferi marini devono essere esclusi, ad eccezione delle superfici artificiali come tetti, aree di parcheggio o infrastrutture di trasporto. Inoltre, i deputati hanno aggiunto delle disposizioni per garantire il coinvolgimento del pubblico prima di scegliere un’area per l’installazione di un impianto e designare le aree rinnovabili.

Aumentare le dotazioni di pannelli solari sugli edifici e pompe di calore

I Paesi Ue saranno obbligati a garantire che le autorizzazioni per installare gli impianti a energia solare sugli edifici siano rilasciate entro un mese, mentre per gli impianti con potenza inferiore a 50 kW sarà sufficiente una semplice notifica.
L’installazione di impianti solari sarà esente dall’obbligo di effettuare una valutazione di impatto ambientale. Inoltre, il processo di rilascio di un’autorizzazione per l’installazione di pompe di calore non dovrà durare più di un mese.
Per immettere più energia rinnovabile nella rete senza ritardi, i deputati hanno anche incorporato alcuni elementi di una recente proposta della Commissione, presentata con la cosiddetta “procedura d’emergenza”, affinché la maggior parte delle disposizioni possano entrare in vigore già nel 2023.

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