Infortuni sul lavoro in calo, ma aumentano quelli gravi: i dati Inail

infortuni in agricoltura

Luca Brigo

L’analisi dei dati Inail 2024 e dei primi mesi del 2025 restituisce un quadro ambivalente per il settore agricolo: da un lato segnali positivi in termini di produttività e valore aggiunto; dall’altro, la persistente esposizione a rischi elevati per la salute e la sicurezza dei lavoratori. In questo articolo proponiamo una sintesi ragionata dei dati più rilevanti, con un approfondimento dedicato all’Emilia Romagna.

Produzione e occupazione in aumento, ma con produttività sotto la media

Nel 2024, il settore “Agricoltura, silvicoltura e pesca” ha generato un valore aggiunto pari a 31,8 miliardi di euro, in crescita del 2% rispetto all’anno precedente. Gli occupati sono aumentati dello 0,5%, raggiungendo quota 931 mila. Tuttavia, la produttività del lavoro rimane ferma a 34.200 euro annui per addetto, poco più della metà rispetto alla media nazionale (65.500 euro).

Andamento degli infortuni: calo generale, ma aumentano i casi gravi tra gli anziani over 60 anni

Nel 2023, gli infortuni in agricoltura sono stati 26.546, in calo del 19,7% rispetto al 2019. I decessi denunciati sono stati 138, anche questi in riduzione. Tuttavia, i primi dati provvisori del 2024 indicavano un possibile nuovo aumento dei casi mortali (+10,1%). Il fenomeno colpisce in particolare i lavoratori over 64, che rappresentano il 14% degli infortunati e il 40% dei decessi.

Le principali cause di infortunio sono: cadute dall’alto (27%); perdita di controllo di mezzi o attrezzature (23%); movimenti sotto sforzo (20%); schiacciamenti e malori legati al caldo (soprattutto d’estate).

L’Emilia Romagna: un territorio che tiene, ma con luci e ombre

Nel primo trimestre 2025, la regione registra un calo degli infortuni in occasione di lavoro (12.858) rispetto allo stesso periodo del 2024 e dei decessi sul lavoro (8). Crescono però gli infortuni in itinere (2.304) e soprattutto le denunce di malattie professionali (2.076). Va sottolineato che il confronto è su base trimestrale e quindi non confrontabile direttamente con i dati annuali del 2024. Nel 2023, l’Emilia Romagna è stata la terza regione per denunce di malattie professionali agricole, dopo Puglia e Toscana.

Malattie professionali: allarme disturbi muscoloscheletrici

Nel 2023, le denunce in agricoltura sono state 11.483 (+14,7% sul 2022). I dati del 2024 indicano un ulteriore incremento del 22%. Le patologie più frequenti sono: disturbi dei tessuti molli (46%); dorsopatie (44%); sindromi del tunnel carpale (13,2%); ipoacusie da rumore (5,4%).

Cosa fare: prevenzione, formazione e rinnovo del parco macchine nel settore

Tra le misure da promuovere con urgenza: formazione obbligatoria anche per lavoratori autonomi; ispezioni più frequenti; protezione e riconversione delle mansioni per i lavoratori anziani; rottamazione dei trattori obsoleti: in Italia ce ne sono ancora oltre 1 milione privi di sistemi di sicurezza adeguati. Un contributo fondamentale in questa direzione è offerto dai finanziamenti Isi Agricoltura, promossi ogni anno da Inail. Il bando Isi (Incentivi di Sostegno alle Imprese) è una misura di finanziamento a fondo perduto che incentiva le micro e piccole imprese del settore agricolo ad acquistare trattori e macchine agricole nuove, dotate di sistemi di protezione contro il ribaltamento (Rops), cinture di sicurezza e cabina chiusa. L’obiettivo è migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, favorendo nel contempo la rottamazione dei mezzi obsoleti, spesso responsabili dei più gravi incidenti.

In conclusione il settore agricolo italiano si dimostra vivace sul piano produttivo, ma resta fragile sotto il profilo della sicurezza. La sfida dei prossimi anni sarà trovare un equilibrio tra competitività e tutela della salute, valorizzando il lavoro agricolo come risorsa strategica per il Paese, ma anche come ambito che merita rispetto, attenzione e investimenti in particolar modo in materia di sicurezza.

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