Michael Ieranò
Il settore vitivinicolo regionale, insieme a tutto il territorio nazionale, vive un periodo di forte tensione a causa dei dazi doganali tra Stati Uniti e Ue, in vigore dallo scorso 7 agosto 2025.
L’accordo, che prevede una tariffazione al 15% per il vino europeo, creerà infatti ancor più difficoltà per un settore che registra un calo commerciale ed una maggior quantità di risorsa giacente nelle cantine.
La tematica dei dazi infligge un duro colpo al comparto del Lambrusco, il prodotto più apprezzato sul mercato statunitense ed uno dei prodotti di maggior rilievo dell’economia regionale. La produzione della scorsa campagna vendemmiale ha mostrato infatti un aumento dei quantitativi di vino, in forte contrapposizione alla diminuzione della domanda.
Nell’ottica di creare strategie per rispondere alla crisi ed evitare un eccesso di prodotto sul mercato, la Regione Emilia Romagna ha approvato la richiesta del Consorzio di tutela di attivazione della Misura dello stoccaggio per i vini Igt Emilia Lambrusco. Valevole per la campagna vendemmiale 2025/2026.
Questa misura cercherà di fronteggiare un diminuzione del prezzo a fronte dei costi di produzione, provando ad evitare la svalutazione del prodotto. I quantitativi da sottoporre allo stoccaggio saranno quelli provenienti dalle uve eccedenti i 250 quintali/ettaro, fino alla produzione massima consentita di 290 quintali/ettaro (da disciplinare).
Resta innegabile che le imprese del nostro territorio siano in forte apprensione l’aspetto commerciale legato all’export, unitamente alle difficoltà di consumo di prodotto già segnalate sul territorio nazionale. Una strada potrebbe essere quella di valutare nuovi canali commerciali verso paesi extra-Ue ancora non pienamente consapevoli dell’importanza e della qualità dei prodotti nazionali ed in particolare regionali.
Anche qui con l’ausilio di misure Ocm di finanziamento per la promozione del vino nei paesi terzi, per le quali la Regione Emilia Romagna pubblica annualmente un bando di partecipazione.
Ma al di là di qualsiasi proiezione attuale, soltanto nei prossimi mesi si potrà avere maggior certezza sull’effetto economico delle misure recentemente adottate e conseguenti ulteriori misure di risposta.