Marzo 2016
Al via una rete di monitoraggio territoriale per controllare la situazione anche nelle aree già colpite
MODENA – Lo scorso 6 febbraio, si è svolto a Modena un partecipato convegno dal titolo, “Halyomorpha halys un 2015 molto difficile, un futuro ancora incerto”. L’evento è stato seguito direttamente, presso l’Auditorium della Fondazione Marco Biagi dell’Università di Modena – Reggio Emilia, e via streaming, in diverse sale collegate sul territorio regionale da oltre 600 persone. L’iniziativa, organizzata dalla Regione Emilia Romagna, Università di Modena e Reggio Emilia e dai Consorzi fitosanitari di Modena e Reggio Emilia, è risultata particolarmente sentita dagli operatori agricoli del modenese, area duramente colpita ed “epicentro” di questa nuova avversità. Halyomorpha Halys, o cimice della frutta, di origine asiatica, segnalata in gran parte dei paesi Ue, dal 2012 ha fatto la sua comparsa anche in Emilia Romagna, oltre che in altre regioni della Pianura Padana come Lombardia e Piemonte. La sua presenza si è moltiplicata nella scorsa estate, con danni importanti alle produzioni frutticole nelle province di Modena, Reggio Emilia, ma anche Ferrara e Bologna. In particolare la coltivazione del pero è stata particolarmente colpita, con danni molto importanti in particolare sulle cultivar estive. Anche su pesco e melo si sono segnalati danni, mentre meno preoccupante al momento è la situazione su vite.
Trattandosi di una specie polifaga le infestazioni hanno colpito anche colture orticole, mais, sorgo e soia. In Emilia Romagna, per far fronte a questa problematica si è costituito un gruppo di lavoro a cui partecipano il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena-Reggio Emilia, il Servizio fitosanitario regionale ed i Consorzi fitosanitari di Modena e Reggio Emilia.
Il gruppo è attivo dal 2013, grazie ad uno specifico progetto finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e dalle principali strutture cooperative della provincia di Modena. Dalle conclusioni dell’evento, a cura del Servizio fitosanitario regionale, è emerso come sia necessario da parte di tutti i soggetti coinvolti dalla problematica (enti ufficiali, ricercatori, tecnici, agricoltori) la massima collaborazione al fine di fare fonte a questa nuova emergenza.
A questo proposito è stata organizzata una rete di monitoraggio territoriale regionale al fine di controllare la situazione sia nelle aree già colpite nel 2015 che in quelle ancora esenti. Solo attraverso un attenta verifica in campo della situazione si potranno ottenere risultati soddisfacenti nel rispetto dei Disciplinari di produzione integrata, obiettivo particolarmente sentito in Emilia Romagna, Regione leader in questo settore da oltre 40 anni.