Vino e ‘Cancer plan’, Cia: importante aver distinto tra uso e abuso di alcol

abuso di alcol

“È stata riconosciuta più appropriata la linea dell’approccio moderato. Auspichiamo che ora si possa continuare a lavorare insieme per la lotta contro il cancro senza demonizzare il consumo consapevole di vino e delle altre bevande alcoliche”.
Cia Agricoltori italiani dell’Emilia Romagna commenta in questo modo l’esito del voto in plenaria del Rapporto sulla Commissione speciale del Parlamento europeo per la lotta contro il cancro (Beca) sul rafforzamento delle strategie dell’Europa nel combattere la malattia.

Il Rapporto, secondo la Cia, pur contenendo elementi importanti nella strategia di lotta al cancro e di accesso alle cure, aveva un approccio antiscientifico in relazione al consumo di alcol, non distinguendo tra uso moderato e abuso. Seguendo tale approccio, si sarebbe unicamente penalizzato pesantemente un intero settore economico che rappresenta invece un’eccellenza emiliano romagnola per qualità della produzione, storia, cultura, ed è volano di sviluppo di turismo e occupazione.

“Accogliamo con soddisfazione il reinserimento del concetto di pericolosità dell’abuso di alcol e non dell’uso di alcol in sé: la misura in cui il vino e le altre bevande alcoliche possono costituire un fattore di rischio dipende in modo significativo non solo dalla modalità, dalla quantità e dalla qualità del prodotto consumato, ma anche dalla predisposizione genetica e dal modello dietetico in cui vengono consumate le bevande alcoliche”.

Il consumo moderato di vino – evidenzia la filiera – è sempre stato un fattore caratterizzante della Dieta Mediterranea, che nel 2010 è stata riconosciuta dall’Unesco Patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

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