Allevare cani: ci vuole passione, perché l’impegno è totale

Gianni Verzelloni

REGGIO EMILIA – Non sono molti gli allevamenti ‘agricoli’ di cani, almeno non è facile individuarli, a meno che non trovi una ex collega che ha intrapreso quest’attività; è il caso mio, perché Elisa Morlini è stata per diversi anni un (bravo) tecnico della Cia, poi… “Il nostro è un allevamento a gestione famigliare (impresa famigliare) nato, circa 30 anni fa, dalla passione di mio padre Eros per tutti gli animali, in modo particolare per i cani e i volatili. È lui che mi ha trasmesso questa passione che condivido a mia volta con mio marito Alessandro.

Prima di intraprendere questo lavoro ho provato anche altre strade, ma il chiodo fisso era sempre quello di tentare la stessa strada intrapresa dalla mia famiglia perché di fatto, seppur messa in guardia dei tanti sacrifici che questa attività richiede, sentivo che era la strada giusta…la mia strada!”.

“Allevare cani non è un lavoro come altri, è necessario amare profondamente questi animali, perché per 365 giorni all’anno ci si cura di loro, della loro salute e della loro forma fisica. È un lavoro fatto di tanti sacrifici, ma anche di tantissime soddisfazioni”.

Anche se non se ne parla molto, l’attività cinotecnica rientra a tutti gli effetti nell’attività imprenditoriale agricola, a patto che i redditi che ne derivano siano prevalenti rispetto a quelli ottenuti da altre attività economiche non agricole svolte dallo stesso soggetto. Per essere considerati imprenditori agricoli è necessario tenere in allevamento un numero superiore a 5 fattrici e produrre almeno trenta cuccioli l’anno.
Dal punto di vista previdenziale l’Inps considera l’attività cinotecnica come agricola e quindi soggetta ai contributi agricoli. Per iniziare questa attività è necessario svolgere un corso sul benessere animale ed essere in possesso di tutte le autorizzazioni sanitarie.

“Sicuramente è un’attività per la quale occorrono investimenti importanti sia iniziali che nel tempo, per quel che riguarda i riproduttori e le strutture e non ci si può assolutamente improvvisare – afferma Elisa -. Io ci sono nata e cresciuta, iniziare da zero non è una passeggiata anche perché purtroppo, dell’attività cinotecnica se ne parla davvero molto poco e anche chi ha il desiderio di iniziare questa attività professionalmente si ritrova a faticare per riuscire a capire come occorra procedere per avviarla. Pochi sono i consulenti in grado di indirizzarti nella maniera corretta.
Per questo molti allevatori rinunciano, limitandosi a rimanere nel campo amatoriale. L’attività principale (in termini di tempo e redditività) è l’allevamento che viene portato avanti da me e mio marito con l’aiuto di un dipendente per la sola pulizia dei box.

Insieme ci impegniamo per allevare cani, principalmente da compagnia, ma anche cuccioli per coloro che vogliono intraprendere la strada delle esposizioni. La nostra selezione è finalizzata a ottenere soggetti di elevata tipicità sempre più conformi allo standard di razza, mantenendo comunque l’attenzione principale sulla salute. In tal senso tutti i cuccioli nascono da nostri riproduttori che vengono testati per le principali patologie legate alla razza. Ogni cucciolo viene poi ceduto solo dopo attenti controlli veterinari ed è accompagnato da tutta la certificazione necessaria (foglio attestante l’inserimento del microchip, pedigree Enci, libretto sanitario con i trattamenti eseguiti, certificato di buona salute rilasciato dal nostro veterinario)”.

“Prima di riuscire ad ottenere soggetti di elevato standard ci vogliono anni e anni di lavoro e selezione, quindi se si vuole lavorare sulla qualità non si possono allevare tantissime razze. La scelta delle razze che alleviamo (Labrador retriever, Golden retriever e Spitz) è una scelta principalmente di cuore perché sono le nostre razze storiche, fin da bambina sono cresciuta con loro e allevandole da tanti anni siamo riusciti ad avere ad oggi soggetti di ottimo livello e inoltre sono razze molto richieste dal mercato per le loro caratteristiche estetiche ma principalmente caratteriali.
I Labrador e i Golden sono razze molto intelligenti, versatili, robuste, adattissime alla vita in famiglia, affidabilissime con i bambini.
Lo Spitz oltre ad essere un batuffolo di pelo accattivante a prima occhiata (sembra un orsetto), è molto equilibrato e allegro e sa dare tanta energia positiva. Negli ultimi anni abbiamo poi introdotto i Cavalier king. Questo è stato invece un amore a prima vista… un cane che si fa amare da tutti per la sua estrema dolcezza, sempre allegro e festoso.
In totale abbiamo una sessantina di fattrici e una struttura dedicata di 35 box. In base alla legge regionale i box devono essere dotati di zona giorno e zona notte, avere metrature ben precise e sono previsti piani specifici di socializzazione e sgambamento.
Oltre all’attività agricola di allevamento svolgiamo anche attività di pensione, ovvero di custodia di cani e gatti, tenendo circa una quindicina di cani e dodici gatti al massimo, per poterli seguire in modo corretto.

“Allevare cani – conclude Elisa – non significa solo produrre reddito ma anche regalare un valore aggiunto alla vita delle persone. A noi si rivolgono spesso anche persone per l’acquisto di un cucciolo per bambini con problematiche, per la mamma anziana ecc. Sono una terapia contro la depressione, regalando amore incondizionato”.

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