Azienda Merlotta, vignaioli tra tradizione e innovazione

Erika Angelini
CASTEL SAN PIETRO TERME (Bologna) – Il segreto della famiglia Minzolini, che nell’azienda “Merlotta” di Imola produce vini d’eccellenza, è molto semplice: evolvere, sempre.
Dalla cantina di questi vignaioli, che dal 1962 coniugano tradizione e innovazione escono, ogni anno, 400mila bottiglie di vino con due etichette distinte: quella riservata ai vini più pregiati a marchio “Merlotta” e quelli della “Tenuta Coccapane”, prodotti di ottima qualità ma in una fascia di prezzo contenuta, rivolti a un pubblico di consumatori più ampio. Nelle due aziende di Imola e Castel San Pietro coltivano vitigni autoctoni come Pignoletto, Sangiovese, Albana e Trebbiano e internazionali come il Pinot Bianco e Nero, Merlot, Cabernet Sauvignon e Chardonnay.
L’identikit è quello di un’azienda di successo, che produce vini che fanno incetta di premi prestigiosi e sono molto apprezzati dai consumatori, anche all’estero. Ma come si fa ad evolvere e crescere anche nei momenti di difficoltà per il settore? Ce lo spiega Fabio Minzolini che, insieme al fratello, rappresenta la nuova generazione della famiglia, quella che porta avanti con determinazione i progetti di espansione.
“Noi investiamo sui nostri vigneti e sui vini che produciamo – spiega Fabio – in tutti i modi possibili. Naturalmente manteniamo basse rese per ettaro, curando fortemente la parte agronomica, ma quello è solo il primo passo. A livello di tecniche produttive stiamo lavorando a un ampliamento della zona di ricezione delle uve, dove installeremo attrezzature e sistemi tecnologici di ultima generazione per gestire le prime fasi di lavorazione. Si tratta di un momento fondamentale del processo di vinificazione, perché trattare accuratamente la materia prima è fondamentale per poter ottenere vini di qualità. A livello di commercializzazione, la nostra azienda vende soprattutto nel mercato interno che gestiamo direttamente.
Ci affidiamo, inoltre, a un’importante agenzia che si occupa di aprire nuovi mercati, una parte essenziale della nostra crescita. Inoltre, lavoriamo con centri di ricerca universitari per studiare le uve e la vinificazione, progetti scientifici sia legati alla viticoltura che all’enologia.
Siamo orgogliosi di portare avanti il lavoro iniziato dai nostri nonni con passione, lavorare su un territorio che ha grandi potenzialità ed è terra di vini d’eccellenza. Per produrre vino di qualità occorre intraprendenza, investire anche quando un’annata non va bene e il mercato non ti premia, perché solo in questo modo arrivano risultati e si può migliorare, non solo la propria azienda, ma l’intero patrimonio enologico italiano, un vanto in tutto il mondo”.