Bonifica Emilia Centrale, non ci sono le condizioni per la proclamazione degli eletti

Gennaio 2016

Il voto è nullo

Gianni Verzelloni

Antenore Cervi, presidente della Cia di Reggio Emilia e vice presidente regionale, in veste di coordinatore di Agrinsieme per la provincia reggiana ha condotto in prima persona le trattative per la formazione delle liste, e seguito da vicino tutte le fasi pre e post voto.

Lo abbiamo intervistato per una versione “di prima mano” sulla vicenda, che si è conclusa con la non convalida del voto.

Presidente Cervi, da dove partiamo?

Dal risultato elettorale: sono andati alle urne oltre 13 mila votanti, e oltre 6.500 hanno votato la nostra lista, la n 1 “TerrAcqua”. Li ringraziamo per l’ottimo risultato, anche se la lista 2 ha avuto 191 voti in più, quindi 10 seggi a testa, ma la 2 avrebbe ottenuto il premio di maggioranza. La nostra lista ha prevalso in 2^ e 4^ fascia, perso in 1^ e 3^. In quest’ultima lo scarto è stato di 37 voti, che sono quelli che in effetti hanno deciso il risultato.

Il voto però non è stato convalidato…

Alcuni nostri candidati ed elettori, con il nostro consenso, hanno presentato ricorso e dai controlli effettuati sono risultati voti non validi in numero superiore alla differenza tra le due liste, 350 circa sarebbero da annullare, 45 dei quali in terza fascia.

Partiamo però dall’inizio, ovvero la trattativa.

Come Agrinsieme abbiamo preso l’iniziativa e proposto un metodo per unire le rappresentanze economiche che versano la maggioranza della contribuzione, con un progetto che avesse al centro le esigenze del nostro territorio. Obiettivo che è stato raggiunto, perché oltre ad Agrinsieme (Cia, Confagricoltura, Copagri, Legacoop agroalimentare e Fedagri Confcooperative), hanno aderito le centrali cooperative, gli artigiani di Cna e Lapam, i commercianti di Confesercenti e Confcommercio, gli industriali Unidustia e la piccola proprietà immobiliare. Anche Coldiretti ha detto sì e sottoscritto l’accordo, pur cedendo la presidenza (che in ogni caso non ha riproposto) ed infatti le si riconosceva la ‘maggioranza relativa’ ovvero un numero di consiglieri superiore a quello di Agrinsieme. Poi però, al momento della sottoscrizione ufficiale dell’accordo, Coldiretti non si è presentata. L’abbiamo ricontattata ed abbiamo anche provato a riaprire la trattativa con un’offerta ancora più generosa, accettata, ma ancora una volta al momento della firma solo un silenzio assordante. A quel punto abbiamo proceduto con chi ci stava, compreso alcuni tesserati Coldiretti, e preso atto che anche Lapam si è sfilata.

Quali sono state le motivazioni della rottura da parte loro?

Come dicevo, non abbiamo avuto motivazioni, solo qualche scusa tipo aver firmato per errore; il fatto però è che la Coldiretti reggiana è commissariata da oltre un anno, quindi facilmente indirizzabile da esigenze diverse da quelle locali, in un quadro dove il vertice di questa organizzazione esprime sempre più la volontà di affermarsi come soggetto unico rappresentante il mondo agricolo. A questo va aggiunto che allo scontro si è scelto di andare quando in base agli accordi stipulati sul territorio regionale, la nostra bonifica diventava determinante per gli equilibri regionali, leggi Urber, l’unione regionale bonifiche.

Quindi è stato scontro elettorale…

Non c’era alternativa. Però la lista avversaria ha politicizzato lo scontro, impostando una campagna (non pubblica ovviamente) contro la nostra candidata presidente Roberta Rivi, che voglio ringraziare per l’impegno profuso, che da assessore veniva premiata  dalla Coldiretti, mentre invece da candidata, è un politico del PD da non eleggere. Una cosa che sapeva tanto di anni 50. Inoltre ha militarizzato i seggi con dipendenti che distribuivano deleghe in modo sistematico.
A questo scenario si è aggiunta una certa impreparazione della struttura della bonifica, l’affluenza ben più alta di altre volte (e sappiamo che parecchi elettori dopo lunghe file hanno rinunciato a votare), il fatto che pochi presidenti di seggio si sono premurati di partecipare all’incontro sulle regole elettorali – che erano invece piuttosto complesse – con il risultato di comportamenti disomogenei nel giudicare, ad esempio, le deleghe presentate.

Poi il voto ed i reclami, condivisi da Agrinsieme.

Il risultato delle elezioni  va accettato se tutto è regolare, ma per noi trasparenza e legalità sono requisiti fondamentali, che avevamo anche messo a fondamento del programma.  La verifica amministrativa del Comitato Amministrativo della bonifica ha rilevato le irregolarità con i numeri detti prima, di varia natura, in larga parte da riportare ad un uso abnorme del voto per delega. Va anche detto che in nome della trasparenza e legalità abbiamo rifiutato un accordo post voto, che poneva come condizione accettare il fatto compiuto.
Poi è arrivata la decisione di non proclamare gli eletti e di rinviare quindi gli atti alla Regione, che dovrà decidere cosa fare.

Ed ora cosa succede?

Ce lo dirà la Regione, probabilmente si rifaranno le elezioni, e di conseguenza dovrebbe nominare un commissario, oppure un gruppo di commissari. Noi restiamo sul fatto che non sappiamo perché effettivamente la Coldiretti ha smentito l’accordo che aveva siglato. Prendiamo atto anche dei comportamenti successivi, che giudichiamo inaccettabili. Questa esperienza ha dimostrato una straordinaria coesione di Agrinsieme Reggio Emilia, patrimonio che sapremo valorizzare in futuro. Sul risultato, siamo soddisfatti dell’entità del nostro voto, ringraziamo i dipendenti e tutti i soci Cia per il loro impegno, ma come detto, per prendere atto dell’esito delle elezioni, un passaggio di trasparenza e verifica di legalità erano elementi necessari.

Articoli correlati

WhatsApp chat

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella privacy policy. Clicca ok per proseguire la navigazione e acconsentire all’uso dei cookie.