L’agricoltura è sostenibile se rispetta parametri sociali ed economici

agricoltura sostenibile

Il presidente della Cia reggiana, Antenore Cervi, fa una analisi della situazione produttiva provinciale

Luca Soliani

“L’agricoltura sostenibile è a un livello avanzato ma si può, e si deve, fare ancora di più”. Parole di Antenore Cervi, presidente Cia Reggio Emilia, che fa il punto della situazione sul territorio reggiano dove sorgono imprese agricole associate che sono all’avanguardia a livello nazionale.

“La sostenibilità non è riferita solo all’ambiente – sottolinea Cervi -, ma riguarda altri due aspetti fondamentali: economico e sociale. Tutti e tre devono andare di pari passo, perché è evidente che l’aspetto ambientale è supportato e incoraggiato da quello economico che determina la sussistenza di imprese agricole.
Così come è importante l’ambito sociale che riguarda la salute delle persone, la qualità della vita di chi si occupa della produzione, i diritti umani di chi opera nel settore e l’equità sociale”.

Sul territorio reggiano, “il percorso per un’agricoltura sostenibile è iniziato da tempo: la presenza di prodotti dop e igp è garanzia di un lavoro che va avanti da decenni, su diversi fronti. Innanzitutto, per quello che riguarda l’aspetto fitosanitario, con l’utilizzo della lotta integrata e la riduzione di prodotti antiparassitari.
Ma non solo. Il livello generale è molto elevato, in continua evoluzione.
E la sperimentazione è il primo strumento per trovare sempre nuove soluzioni ambientalmente sostenibili.
Soluzioni vitali per affrontare anche tutti i problemi causati dai cambiamenti climatici.
L’obiettivo è individuare specie vegetali adeguate ai nuovi contesti meteo e che possono contrastare malattie e insetti fino a qualche tempo fa alieni sul nostro territorio. Ma che oggi sono ben presenti e arrecano pesanti danni. In questo senso, tantissimo può fare l’agricoltura 4.0 e l’evoluzione della cisgenetica”.

Cervi: “la buona agricoltura mitiga l’effetto serra e riduce le sue emissioni (-25%), produce energie rinnovabili e biomasse (+690%), limita il consumo di acqua e di pesticidi (-27%), aumenta le superfici biologiche”

Cervi prende poi in esame il settore zootecnico dove “da tempo è in atto un percorso di crescita. La riduzione delle emissioni, il contributo alla produzione di energie rinnovabili con l’utilizzo delle deiezioni, l’ammodernamento tecnologico anche verso una maggiore tutela del benessere animale, nonché qualità e sicurezza alimentare, non hanno paragoni con altri Paesi”.

La sfida degli anni precedenti “era la gestione delle concimazioni azotate. E su questo è stato trovato un equilibrio ottimale: da una parte con la riduzione del carico di bestiame, dall’altra la migliore gestione delle emissioni in atmosfera e la gestione dei liquami. Per il presente e il futuro, biogas e biometano sono grandissime chance. Le aziende devono arrivare a realizzare bilanci ambientali complessivi, dove è inserito l’impatto negativo ma anche quello positivo, troppo spesso sottovalutato”.

In conclusione, Cervi rimarca la rilevanza strategica della buona agricoltura che “mitiga l’effetto serra e riduce le sue emissioni (-25%), produce energie rinnovabili e biomasse (+690%), limita il consumo di acqua e di pesticidi (-27%), aumenta le superfici biologiche (+56%) e ha un ruolo fondamentale nell’assorbimento di anidride carbonica, giungendo a ‘sequestrare’ circa 0,5 tonnellate di carbonio per ettaro l’anno.
Le imprese agricole stanno dimostrando grande senso di responsabilità e propensione al cambiamento, facendo spazio in azienda a ricerca e innovazione, soluzioni antispreco idrico ed ecosostenibili, investimenti infrastrutturali. Devono essere finalmente considerate le protagoniste della rivoluzione green”.

Agrimpresa online - Registrazione: tribunale di Bologna n. 6773 del 2 marzo 1998 - email: agrimpresa@cia.it - tel. 0516314340
Direttore responsabile: Claudio Ferri - Presidente: Cristiano Fini - Editore: Agricoltura è vita scarl
via Bigari 5/2 - 40128 - Bologna - P.iva 01818021204

WhatsApp chat