Ecco l’agricoltura 4.0 applicata in un’azienda

drone in volo su campo

Gianni Verzelloni

Valeria Villani – presidente Agia regionale – racconta la sua esperienza innovativa

GUALTIERI (Reggio Emilia) – “I sistemi satellitari ottimizzano i costi e massimizzano le rese”, ci dice senza dubbi Valeria Villani, di recente eletta presidente di Agia regionale dell’Emilia Romagna, sentita da Agrimpresa sull’innovazione in agricoltura, a partire dalla sua consolidata esperienza, che già da alcuni anni sta facendo nelle aziende di famiglia. Parliamo di un “gruppo” fatto da due aziende, che è specializzato nella produzione di cereali: l’azienda propria si sviluppa su una superficie di 350 ettari, tra proprietà ed affitto, con il 60% della superficie coltivata a mais, il restante 40% diviso tra soia e grano. La seconda azienda fa lavorazioni per conto terzi, con una dotazione del parco macchine che è composto da 3 mietitrebbie, 2 trince e 20 trattori.
Dai giovani di casa, i fratelli Valeria e Mirco, è stata portata avanti l’esigenza di innovare, per primi hanno capito l’importanza di puntare su sistemi altamente tecnologici per migliorare la sostenibilità produttiva ed economica della propria azienda. Valeria Villani è un perito informatico con un master in marketing e commercializzazione dell’agroalimentare, ottenuto presso Ifoa a Parma; lavora in azienda occupandosi della gestione informatizzata dei software specializzati.

Perché avete deciso di investire nei sistemi satellitari per la coltivazione del mais?

Valeria Villani“La scelta di investire nel sistemi satellitari è stata dettata in primis da una necessità: il calo importante di prezzi e marginalità che ha investito il settore cerealicolo negli ultimi anni. Per affrontare questa situazione dovevamo trovare un modo che ci permettesse di ottimizzare i costi aziendali. Con i satelliti possiamo ottenere una fotografia chiara dei campi e della produttività della nostra azienda e quindi avere un conto economico generale dell’azienda e campo per campo. Poter sfruttare tutte le risorse al 100% è fondamentale quando le marginalità sono basse e con i satelliti questo si può fare. Per esempio, grazie alle mappe posso ottenere il massimo rendimento del fertilizzante che impiego, fino al 90/95%, generando un risparmio significativo e riducendo anche considerevolmente la percentuale di dispersione nell’aria dell’azoto. L’ottimizzazione può essere anche sul seme. Mettere alle giuste distanze il seme per portare la pianta alla massima resa permette di aumentare la produttività del 5/10%. Tutte queste pratiche comportano un vantaggio economico importante per l’agricoltore, specialmente quando deve affrontare una situazione di crisi”.

In base alle vostre stime, questa tecnologia satellitare che vantaggi porta a livello di risparmio economico e ottimizzazione produttiva?

“In base ai nostri dati, l’utilizzo mirato del concime porta ad avere un risparmio di circa iI 30/40%. Questo comporta anche una massimizzazione della produzione: perché potendo dare più concime nei terreni che possono arrivare a produzioni più elevate, posso aumentare la produzione in quelle zone specifiche. Le stime di produzione sono più difficili da calcolare, anche perché assoggettate ai cambiamenti climatici.
Per esempio, quest’anno è stato un anno ottimo per il mais perché le piogge di maggio ci hanno aiutato e abbiamo ottenuto una produzione di 15/16 tons a ettaro; invece nel 2017 con la crisi idrica purtroppo siamo arrivati ad una media di 6/7 tons ad ettaro”.

Come vengono elaborate le mappe di produzione?

“Sulle nostre mietitrebbie abbiamo installato un computer di bordo che, oltre a supportare il lavoro dell’operatore durante le attività di aratura, zappatura e diserbo, attraverso sistemi di guida parallela, elabora le mappe di produzione grazie ai sensori. Attraverso il flusso del mais che passa durante la raccolta si riesce a calcolare la resa produttiva del campo metro per metro e in tempo reale. Grazie all’utilizzo di algoritmi si può, inoltre, calcolare la concimazione ideale in base a quella che è stata la produzione”.

Quali sono stati gli ultimi sviluppi e come vi muoverete in futuro?

“Disponiamo di due satellitari, acquistati due anni fa e utilizzati sulle trebbie e altri 4 mezzi. II rinnovo parco macchine con a bordo le predisposizioni al sistema satellitare è stato fatto 10 anni fa. Gli ultimi 5 anni abbiamo preso i mezzi anche con tecnologia isobus che permette una gestione delle attrezzature più semplice perché fatta con un unico dispositivo, quindi maggior sicurezza dei sistemi trattrice-attrezzo, aumento dell’efficienza quantitativa e qualitativa delle lavorazioni e ottimizzazione dei mezzi tecnici.
II prossimo passo, sarà quello di proseguire con gli investimenti per la semina e la concimazione di mais a rateo variabile. Con la semina a dose variabile saremo in grado di incrementare la densità ad ettaro nelle aree a maggiore produttività. L’obiettivo è di massimizzare le rese, riducendo gli sprechi dei fattori di produzione, ed ottimizzare i nostri costi ancora di più, sfruttando al massimo fertilità e caratteristiche dei terreni, tramite la comunicazione isobus tra trattore e spargi concime. La nostra sfida aziendale è quella di migliorare continuamente”.

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