BRUXELLES – La Commissione Europea ha presentato la sua ‘Visione’ per l’agricoltura e l’alimentazione, una corposa tabella di marcia sul futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione in Europa. La “Vision” pone le basi per un sistema agroalimentare definito dall’Unione “attraente, competitivo, resiliente, orientato al futuro ed equo per le generazioni attuali e future di agricoltori e operatori agroalimentari”.
“Semplificare ulteriormente le nostre politiche e aumentare l’adozione dell’innovazione e della digitalizzazione sono i prerequisiti di tutte le azioni delineate nella Vision”, spiegano dall’Ue. Nel corso del 2025, la Commissione proporrà un pacchetto completo di semplificazione dell’attuale quadro legislativo agricolo, insieme a una strategia digitale dell’UE per l’agricoltura, per sostenere la transizione verso un’agricoltura pronta per il digitale. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha dichiarato: “I nostri agricoltori sono al centro del sistema di produzione alimentare dell’Ue. È grazie al loro duro lavoro quotidiano che tutti noi abbiamo cibo sicuro e di alta qualità. Tuttavia, i nostri agricoltori devono affrontare le crescenti sfide della concorrenza globale e dei cambiamenti climatici. Ecco perché oggi proponiamo una strategia globale che rende l’agricoltura più attraente, più resiliente e più sostenibile.”
La ‘Vision’ delinea quattro aree prioritarie: un settore attrattivo, uno competitivo e resiliente, uno pronto alla sfide dei cambiamenti climatici e della sicurezza alimentari e prospetta le condizioni di vita e di lavoro eque nelle zone rurali.
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“Nel ‘paper’ sul futuro dell’agricoltura Ue del commissario Christophe Hansen c’è la risposta alle richieste, avanzate da tempo all’Europa, rispetto a Pac e semplificazione, reddito equo e sostenibilità, lotta alle fitopatie e gestione del rischio, reciprocità e trasparenza, fino al rilancio delle aree interne, al ricambio generazionale e alla previsione di una strategia di resilienza idrica”. È il giudizio positivo di Cia-Agricoltori Italiani che trova innegabile il cambio di passo narrativo, una svolta importante se confermata dai fatti.
“C’è tutto e anche più di quello che ci si poteva aspettare -commenta il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Il documento di visione per il sistema agroalimentare Ue da qui al 2040, presentato oggi, interpreta finalmente i nostri input per ridare vero protagonismo all’agricoltura, da incentivare, sostenere, difendere e non da mistificare e penalizzare come accaduto fino a ora. L’impresa sarà ardua sia sotto il profilo politico che sul fronte della riorganizzazione delle risorse -aggiunge-, monitoreremo roadmap e azioni, da Bruxelles a Roma, perché questa sia la volta buona”.
Si rafforza, quindi, l’attenzione di Cia su una serie di punti scritti: dal più generale riposizionamento della dimensione economica e sociale, prioritaria rispetto a quella ambientale, e dove la sostenibilità trova nell’agricoltura un’alleata strategica, all’impegno per la redditività e la competitività delle imprese agricole alle quali va riconosciuto il giusto prezzo, garantito il rispetto del principio di reciprocità nelle relazioni commerciali e assicurata la trasparenza sull’origine in etichetta.
A queste promesse, si aggiunge quella lungamente sollecitata da Cia per una Pac più semplice e mirata, soprattutto a sostegno maggiore degli agricoltori davvero attivi; e quella auspicata rispetto al binomio fitofarmaci-Tea. Bene che si prospetti ancora l’uso dei primi se manca l’offerta di valide alternative, come le tecniche genomiche su cui accelerare, nella difesa delle colture dalle malattie.
Piace a Cia anche il paragrafo sulla zootecnia, affinché metta fine a fake news e attacchi ingiustificati nei confronti di un settore strategico per l’economia del Paese, ma ancora di più essenziale per l’agricoltura e la coesione delle aree interne. Quest’ultime che il testo definisce “funzionali”, facendo sintesi, di fatto, rispetto all’approccio atteso da Cia, in prima linea per la valorizzazione delle zone rurali anima dell’agricoltura italiana, poli di comunità, radici fondamentali di quella sovranità alimentare tra gli obiettivi dichiarati dalla stessa comunicazione Hansen.
Cia prende nota anche del richiamo concreto, e nel metodo, al ricambio generazionale in agricoltura e alla fiscalità agevolata per favorire la connessione pensionati-giovani, alla multifunzionalità e alla creazione di una piattaforma che valorizzi l’apporto delle donne nel comparto, ad asset chiave come l’innovazione e la digitalizzazione, la formazione e la consulenza, cruciali per lo sviluppo del settore.
“L’agricoltura può tornare davvero a essere attraente e autorevole -conclude Fini-. Il cibo buono e sicuro deve tutto ad aziende agricole solide, territori forti, generazioni di imprenditori messi nelle condizioni di innovare e al legame da ristabilire tra questi tre attori.
Grazie al commissario Hansen per il tenore dell’impegno scritto, adesso serve la certezza dei regolamenti, ma soprattutto del budget. Ci appelliamo, per questo, anche al ruolo di supervisore dell’agricoltura affidato al vicepresidente esecutivo, Raffaele Fitto. C’è un lavoro importante da fare per la revisione del Quadro finanziario pluriennale e occorre una valutazione seria della proposta di un Piano unico per l’utilizzo dei fondi di coesione e Pac”.