Stefano Francia, presidente Cia Emilia Romagna
Nonostante le avversità climatiche la produzione dell’industria agroalimentare della nostra regione è cresciuta e sono aumentati i posti di lavoro nelle imprese della filiera.
Tuttavia le crisi climatiche, sanitarie, situazioni di tensione geopolitica hanno avuto un notevole impattato sull’agricoltura e più in generale su tutto il sistema agroalimentare della regione.
Si è consumata una innaturale spaccatura tra ambiente e agricoltura, quest’ultima vista da alcuni come un problema anziché essere considerata parte fondamentale della soluzione. Gli agricoltori vogliono – e hanno bisogno – di uno sviluppo ulteriore verso la sostenibilità̀ per continuare ad affrontare il cambiamento climatico ed essere in grado di adattarsi, tuttavia serve una indiscutibile consapevolezza del fatto che non può esistere nessun tipo di sostenibilità senza quella economica dell’impresa. Per questo alla nuova Amministrazione regionale abbiamo chiesto di porre l’attenzione su diversi punti strategici per il rilancio del primario. Le aree rurali e le zone svantaggiate necessitano di strategie che valorizzino il ruolo centrale degli agricoltori come custodi del territorio e promotori del benessere collettivo, prevedendo risorse per prevenire il dissesto idrogeologico e migliorare la viabilità.
Per garantire il futuro dell’agricoltura è fondamentale agevolare il credito e l’accesso alla terra per i giovani, sostenere il ricambio generazionale e sviluppare i servizi rurali. È essenziale riconoscere il giusto valore ai prodotti agricoli e tutelare le risorse idriche con politiche mirate. Poi occorre snellire le procedure amministrative e promuovere la formazione, la consulenza e la ricerca sono passi indispensabili per rafforzare il settore agricolo. Inoltre, il sostegno all’imprenditoria femminile e il recupero di fabbricati rurali per attività multifunzionali possono incentivare la presenza delle imprese ‘in rosa’ nelle aree rurali.
Politiche incisive devono poi affrontare il problema della fauna selvatica, mentre nei settori zootecnico, ortofrutticolo, vitivinicolo e cerealicolo è necessario sostenere il reddito, prevenire malattie, rinnovare infrastrutture e valorizzare i prodotti italiani.
Tutto questo lo abbiamo sottoposto alla nuova ‘squadra di governo’ regionale, alla quale auguriamo un buon lavoro, con l’auspicio che vengano ascoltate le istanze del mondo agricolo.
Infine, le politiche di welfare devono proteggere i soggetti più fragili, garantendo inclusione e sostegno economico alle categorie vulnerabili.