Erika Angelini
IMOLA – Nell’imolese è entrata nel vivo a luglio la raccolta della cipolla estiva precoce che ha avuto un ottimo andamento vegetativo grazie al clima piuttosto fresco di giugno e un buon accrescimento fino alla fine del mese. Poi, soprattutto la dorata ha un po’ sofferto per il brusco innalzamento delle temperature di inizio luglio ma, grazie anche a qualche accorgimento durante la raccolta, la qualità è rimasta buona, come spiega Maurizio Baffè, dell’azienda Agricola Baffè di Imola.
“Abbiamo raccolto le varietà di cipolla precoce ed eravamo un po’ preoccupati per il passaggio dal clima favorevole di giugno, che faceva pensare a una campagna perfetta, alle medie delle temperature dei primi quindici giorni di luglio decisamente elevate. Invece, anche se è presto per fare un’analisi produttiva completa, posso dire che il prodotto è rimasto di una buona pezzatura e che siamo certamente soddisfatti della qualità della dorata. Per evitare che il caldo impedisse l’accrescimento del prodotto abbiamo irrigato e poi, nel momento della raccolta, abbiamo fatto seccare completamente la foglia e lasciato il prodotto in campo solo un giorno, contro i 4 o 5 abituali, per impedire che la cipolla letteralmente si “cuocesse” a causa delle temperature sopra i 35°.
Buona la qualità e la produzione nell’imolese, ma il mercato stenta a decollare
Se la produzione appare, dunque, salvaguardata dal clima ora è il mercato a diventare la vera incognita. Per capire le problematiche serve innanzitutto una premessa: la cipolla ormai non può più essere solo buona deve essere anche “bella” che, se ci pensiamo, è un paradosso perché poi il consumatore la sfoglia per consumarla. E la cipolla veramente “perfetta” spesso arriva dall’estero, come è accaduto durante la raccolta della cipolla ibrida autunnale che termina a maggio.
Una campagna andata molto bene a livello produttivo con prezzo buono, dai 35 a 40 centesimi, che però ha visto una richiesta di prodotto italiano insoddisfacente. Questo per un problema che caratterizza, purtroppo, la commercializzazione di molti prodotti agricoli: le importazioni da paesi produttori sia nell’Unione Europea che Extra Ue che appaiono più appetibili a livello di prezzo e pezzatura. Nel caso della cipolla il maggiore concorrente fuori dall’Europa è l’Egitto che produce una cipolla dorata e bucciata bene, che piace al consumatore, ma che viene prodotta grazie a trattamenti che in Italia sono proibiti e certamente senza seguire i nostri disciplinari produttivi.
Per la precoce sembra ci siano dei segnali di richiesta positivi, ma è presto per capire se la richiesta di mercato aumenterà e ci consentirà di avere un riscontro positivo in termini reddituali. Certo è che queste dinamiche non solo “inquinano” il mercato, ma sono anche pericolose per il consumatore che magari acquista una bella cipolla, senza sapere che nel piatto arrivano anche residui nocivi per la salute”.